Maia, oggi è la giornata dei saluti

merano. Maia cala il sipario dopo lo splendido weekend del Gran Premio Merano Alto Adige. A guidarci nell’odierno epilogo stagionale c’è Ilaria Saggiomo: un illustre passato da amazzone, Ilary dopo...


Emanuele Orso


merano. Maia cala il sipario dopo lo splendido weekend del Gran Premio Merano Alto Adige. A guidarci nell’odierno epilogo stagionale c’è Ilaria Saggiomo: un illustre passato da amazzone, Ilary dopo essersi divertita per qualche ventennio a girare il mondo a montare i cavalli di tutti e sopratutto in tutti i paesi del mondo, ha deciso che era tempo di dedicarsi all’attività di allenatrice. «Ho vissuto anni meravigliosi, girando il mondo e facendo ciò che più mi appagava. Ho visitato posti che probabilmente non avrei mai visto, grazie alle opportunità che le corse dei cavalli mi hanno concesso. Ora basta, voglio concentrarmi sul lavoro di trainer. So che vivo all'ombra del mio compagno (Raffy Romano) ma proprio per questo ho gli stimoli giusti per dimostrare ogni giorno il mio valore. Ho una scuderia importante, fatta di cavalli di qualità e voglio avere la possibilità di dimostrare il mio valore sul campo». Figlia d'arte, Ilaria ha "rischiato" addirittura di seguire le gesta del padre, il grande Tonino Saggiomo, che a Merano ha scritto pagine importanti di Maia. «Volevo prendere la patente da fantino d'ostacoli, appena raggiunti i sedici anni». Tante le soddisfazioni, grazie a cavalli «come Dane Friendly del grande Luciano Gaucci e la sua White Star che solo nel mettere la sua giubba, mi tremavano le gambe. Poi gli acquisti di famiglia, uno su tutti quel Lively Plate, un americano pescato nelle scuderie del grande Ovidio Pessi». Quante vittorie e quante lacrime ogni volta tagliato il traguardo.

Ora Ilaria pensa alla sua vita da trainer. Oggi saranno quattro i suoi allievi a scendere in pista. «Chappy Bros ha la chance più evidente. Ha tanta qualità ma anche un fisico molto delicato, ho dovuto lavorare molto con lui, ma ora è finalmente come lo voglio io. Non temo nessun avversario oggi. Oltretutto troverà sotto gli zoccoli l'amato terreno pesante». Bandit Corse e Napolimania fra i 3 anni? « Sono due soggetti completamente diversi. Il primo più spontaneo e portato agli ostacoli,la femmina ci sta mettendo un po’ di più ad imparare il nuovo mestiere». Infine, «Siccome l'adrenalina di montare in corsa non l' ho ancora persa, alla quinta salirò in sella al mio Pizzo Falcone».













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