Maia torna a raccontare le sue storie di passione 

Ippica. Oggi riparte la stagione del galoppo meranese che vive anche di personaggi Fra i più veraci c’è Francesco Bertagnolli: con i cavalli da corsa fu un colpo di fulmine


Emanuele Orso


Merano. Riprende Maia, si riaccende la passione. Personaggio conosciutissimo nell'ambiente sportivo bolzanino e non solo, Francesco Bertagnolli oggi cercherà in ogni modo di essere all’ippodromo, e se così non dovesse essere seguirà il pomeriggio online. Fra l’altro collaboratore delle pagine sportive del nostro quotidiano per diversi anni e ora corrispondente per l'Alto Adige della Gazzetta dello Sport, oltre a curare i ritiri estivi di varie squadre di calcio di serie A e B è sopratutto un verace appassionato ippico. Fra l'impegno di famiglia e quello professionale, appena trova una domenica libera, corre a Maia a godersi lo spettacolo delle corse.

Il Berta, come viene soprannominato, si fa rapire dallo splendido mondo ippico in età adolescenziale. Portato dagli amici per la prima volta all'ippodromo ne rimane affascinato. Da buon "istrione" decide subito di coinvolgere tutti i suoi amici nell'acquisto di un cavallo da corsa formando un gruppo di caldi supporter. Seppur Bolzano non sia proprio una città ippica, ha sfornato e sforna tantissimi appassionati che con regolarità frequentano l'ippodromo di Merano. Passa soltanto qualche anno e Francesco trascina l'amico d'infanzia Armando detto "Lunghezza" e Giuseppe Sgambellone (anche lui una colonna del nostro giornale) nell’avventura di acquistare un cavallo da corsa. Dotato di istinto da selezionatore, nell’osservare tutte le corse d'Italia, il Berta nota un certo Wizzard Wolly, un cavallo che in carriera aveva combinato davvero poco. Tratta personalmente l'affare e in brevissimo tempo ne perfeziona l'acquisto. Da subito arrivano i primi risultati e la prima vittoria per il “Berta & Co” giunge alla seconda uscita. In sella a Wizzard Wolly troviamo un altro bolzanino di nascita, ma meranese d'adozione, l'enfant prodige della nuova leva dei gr, un giovanissimo Riccardo Belluco che proprio con il team del Berta ha mosso i primi passi da cavaliere. Da lì in avanti sale la pressione e la passione ippica del gruppo che decide d'investire ancora nei cavalli e arrivano Always Forever, cavallo banca che in carriera ha vinto più di dieci corse per il gruppo. Arriva Flyng Express, ex inglese plurivincitore. Mukazazu altro vincitore e poi Cosmic Millennium che regala la soddisfazione al Berta di vincere una corsa Tris all'epoca molto in voga come scommessa e sopratutto il piacere di vedere in sella l'allora gentleman d'eccezione, quello che poi diverrà uno o forse l'unico fantino d'ostacoli del nuovo millennio: Raffaele Romano.

Continua l'escalation del Berta ed arrivano i primi puledri acquistati negli States. Piovono risultati e non contento Francesco, che ha sempre gestito in prima persona tutto il suo gruppo, decide di comprare i cavalli da destinare agli ostacoli. Arrivano cavalli come Kora Kora (vincitore del Criterium d’Inverno a Roma, prova di Gruppo 2) dalla genealogia regale: fu uno dei primi "colpi" del Berta in ostacoli. Nasce l'amicizia e la collaborazione con un altro grande protagonista dell'ostacolismo degli ultimi anni, l’allenatore Paolo Favero che nel frattempo aveva avuto la magistrale intuizione di volere a tutti costi trasformare da gentlemen a fantino il grande Raf Romano. Ne viene fuori l'invincibile armata.

Ma tanti sono stati i trainer alla corte del Berta, che hanno sellato vincitori. Come non nominare Gianluca Bietolini, Fabrizio Ferramosca e Giorgio Romano.

Tornando al presente,ora il Berta è “diventato grande” e ha accantonato la veste di proprietario, dando priorità a famiglia e professione, ma promettendo che tornerà più agguerrito di prima. Potete stare certi che ogniqualvolta un cavallo taglia il traguardo per primo, il primo urlo proveniente dalla tribuna e presto riconoscibile nella voce dello "showman" Francesco Bertagnolli.













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