Manolo, e poi il nubifragio 

Merano. Fermate le corse a Maia! Un improvviso tornado abbattutosi sull’ippodromo ha causato la caduta in pista di un paio di alberi oltre che all’allagamento totale della pista. Le stesse non...


CLAUDIO MANTOVAN


Merano. Fermate le corse a Maia! Un improvviso tornado abbattutosi sull’ippodromo ha causato la caduta in pista di un paio di alberi oltre che all’allagamento totale della pista. Le stesse non verranno recuperate nella giornata odierna ma adata da destinarsi. Decisione sacrosanta quella dei commissari che, constatato il pericolo in pista non hanno potuto fare altro che decidere il rinvio. È la seconda volta che un caso simile succede a Maia ma, per tornare con la memoria al primo episodio, bisogna risalire ad oltre quarant’anni or sono, quando lo stesso fenomeno fece scivolare la disputa della giornata di corse al lunedi. Davvero inaudita la forza del vento, unita alla caduta di grossi chicchi di grandine che ha costretto il numeroso pubblico a cercare rifugi di fortuna. Una specie di girone dantesco infernale che, seppure previsto sotto forma di temporale, mai avrebbe potuto far pensare a tali spaventose dimensioni con rivoli d’acqua che ben presto sono diventati quasi fiumi difficili da guadare.

Prima della tempesta

E pensare che le cose si erano messe al meglio, con la disputa dell’Anniversario degli Steeple, il cross situato in apertura di giornata, ben frequentato e sempre ben accolto dal pubblico degli aficionados di Maia. Dopo anni infatti, la presenza in pista nel cross di un’amazzone aveva fatto rivivere tempi indimenticati, quelli delle giacche rosse, di Sofia Albertoni e compagne. Proprio Sofia Albertoni con il suo Hilloton seppe dar scacco a maschi del calibro di Marco Rocca, Mihl Borromeo Giorgio Gugielmi e soci nel classico gran premio delle Nazioni , il cross più lungo e più ambito dell’intero calendario nazionale. Ma evidentemente era un’altra ippica, quella dei nostalgici. Sfortunata la gentile Elena Orsenigo, caduta dopo alcune centinaia di metri per fortuna senza conseguenze, ma combattuta ed incerta la corsa. Ha vinto Manolo, confermando le lusinghiere voci che lo hanno accompagnato durante tutto il corso della settimana. L’allievo di Jurgen Langmeier questa volta non si è lasciato sorprendere ed ottimamente interpretato da Tett si è subito posto alle calcagna della solita fuggitiva Tequila Tango impegnata a ripetere il percorso vincente dell’ultima volta. Appena richiesto, quando la corsa è entrata nel vivo vale a dire lungo l’arco della curva conclusiva ha fatto come il gatto con il topo, si è mangiato in poche battute l’allieva di Romano per involarsi come una lepre sul traguardo. Alle sue spalle, svuotatosi il bicchiere di Tequila è emersa Zubiena che ha regolato Isaias per il posto d’onore per un arrivo tutto sommato secondo la carta se si eccettua il deludente quarto posto di Tequila Tango.

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