Mondiali, l’Italia è fatta sei i giocatori del Bolzano

Hockey. Coach Tom Pokel ha scelto la “rosa” per la rassegna iridata di Prima Divisione. Cinque under 23 e 6 esordienti. Dan Tudin infortunato resta a casa


di Michele Bolognini


BOLZANO. Cinque giovani under 23, sei esordienti, nove giocatori con doppio passaporto, un’età media di 27 anni e mezzo, e il Bolzano come squadra più rappresentata con ben sei convocati.

Ecco l’Italia di Tom Pokel che da domenica a Budapest andrà a caccia della promozione in Top Division: dopo la retrocessione di Stoccolma, di fatto l’atto conclusivo dell’esperienza di Rick Cornacchia sul pancone azzurro, il Blue Team punta a trascorrere un solo anno di purgatorio in Prima Divisione, e riprendere l’ascensore che porta ai piani alti dell’hockey mondiale.

Come previsto, il nuovo coach della nazionale ha convocato tutti i giocatori scesi sul ghiaccio nell’ultimo test-match di mercoledì contro l’Austria, tagliando all’ultimo minuto i difensori Zanatta, De Biasio, Hackhofer e Miglioranzi, e gli attaccanti Tudin, Perna, Tessari e Rizzo. L’unica esclusione eccellente è quella di Dan Tudin, ma la scelta di Pokel non è legata a motivi tecnici. «Dan è tornato dalla trasferta in Slovenia con un sospetto trauma cranico – spiega il coach azzurro – non potevamo rischiarlo».

L’allenatore della nazionale, in ogni caso, ha tenuto sulla corda sino all’ultimo tutti e 30 i giocatori presenti nel ritiro di Egna, prendendo le decisioni finali solo al termine della seconda sfida contro l’Austria. «Alcune scelte sono state davvero difficili – sottolinea – dal punto di vista non solo tecnico, ma anche umano. In ogni caso sono molto contento di quello che hanno fatto vedere tutti i ragazzi: il mio obiettivo è quello di dover sempre fare i conti con decisioni delicate, perché voglio ampliare il più possibile il numero dei giocatori in grado di giocare in nazionale. Non dovranno più essere i soliti 25-26, ma con il tempo dovranno diventare 35-40: chiunque se lo merita, avrà la propria chance».

Tornando al Mondiale di Budapest, che vedrà gli azzurri esordire domenica pomeriggio contro la Corea del Sud, l’obiettivo è abbastanza chiaro: delle sei squadre in lizza, le prime due otterranno il pass per Minsk 2014, e alla fine il discorso dovrebbe essere limitato a Italia, Kazakhstan e Ungheria, con qualche piccola speranza per le outsider Giappone e Gran Bretagna.

«Puntiamo alla promozione – ammette Tom Pokel – ma non è l’unica priorità: voglio che questa squadra prosegua il processo di crescita iniziato a febbraio con il torneo di qualificazione olimpica».

Dal punto di vista personale, Pokel si dice «orgoglioso di poter rappresentare l’Italia in un Mondiale», mentre analizzando il ritiro di Egna e le quattro amichevoli con Slovenia e Austria, il coach azzurro pone l’accento sulla «mole di gioco che siamo in grado di creare». Il problema, alla luce di quanto si è visto ad Egna negli ultimi due test, sembra essere quello del gol.

«Ritengo che il nostro punto debole – ribatte il 45enne statunitense – sia soprattutto il power-play, ed è su questo fondamentale che lavorerò negli ultimi allenamenti». Quello che invece piace al coach della nazionale è «la compattezza della squadra in fase difensiva, e la capacità di fare gioco. Sono molto soddisfatto anche del lavoro in forechecking e dell’aggressività sul portatore di disco avversario». Della truppa azzurra a Budapest, gli esordienti in un Mondiale saranno Ambrosi, Kostner, Gander, Dennis, Borrelli e Di Casmirro, cinque gli under 23 (i due Bernard, Gander, Insam e Kostner) e dieci gli altoatesini. L’ultima scelta che lo staff tecnico dovrà prendere riguarderà i portieri: uno fra Bernard e Tragust non verrà inserito nella lista ufficiale del torneo, ma resterà a disposizione in caso di infortuni.

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