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«Nuova avventura per il mio calcio leale e romantico»

Parla Alfredo Sebastiani, nuovo allenatore della Virtus Bolzano: «È un onore allenare una società espressione della città e che racchiude l’anima di due club blasonati»


di Valentino Beccari


BOLZANO. Alfredo Sebastiani non è solo un allenatore. La sua visione del calcio è letteraria, moderna nell’interpretazione tattica ma classica nello spirito. Non legge solo il professor Alfredo Sebastiani, ma scrive. Scrive sulle colonne del nostro giornale ma presto anche in libreria perchè la forza del suo pensiero non è il “4-3-3” o il “4-4-2” ma l’anima. È un allenatore di uomini , valori e idee e non di banali ripartenze e pressing alto. La Virtus Bolzano non ha ingaggiato solo un tecnico ma un filosofo del calcio che predica un verbo calcistico legato alle tradizioni e ai sentimenti. «Nella vita le cose accadono – afferma Alfredo Sebastiani – si è verificata questa grande opportunità e ho deciso di affrontare questa nuova e stimolante avventura».

Rientra in un calcio che non è la Lega pro ma che profuma di professionismo...

«Certo, si tratta di una grande possibilità che si sposa con la mia idea di calcio anche se c’è l’aspetto negativo di aver lasciato una società come il Brixen dove si era creato un rapporto eccezionale».

E a Bressanone qualcuno ha versato qualche lacrima quando ha comunicato la decisione di andarsene...

«È stata una separazione dolorosissima, si era creato un clima straordinario e ci tengo a dire che non ho mai conosciuto tante brave persone tutte assieme».

Però adesso c’è la Virtus Bolzano, 150 anni di storia, l’unione di due realtà storiche...

«Sono un romantico, non vedo l’ora di iniziare questa avventura che ha un sapore per così dire letterario. È un onore allenare una società che è espressione della città e che racchiude l’anima di due società blasonate coma la Virtus don Bosco e l’Ac Bolzano».

Quanto ha influito la nomina di Fausto Grandi nel ruolo di direttore sportivo?

«È stata importante, oserei dire fondamentale perchè ho un rapporto ultradecennale con lui, abbiamo la stessa filosofia e anche la visione del calcio. Certo siamo due persone che dicono sempre quello che pensano e credono nelle forza delle loro idee e quindi ci confronteremo ma sempre nell’interesse e per il bene della società».

Che squadra state costruendo?

«Il direttore e la società sono al lavoro per allestire un organico all’altezza della categoria e del blasone. Io sono l’allenatore devo pensare ad allenare e preparare la squadra nel migliore deimodi».

Storicamente ha un grande appeal nei confronti dei giocatori: può essere un valore aggiunto anche in chiave di mercato?

«I ragazzi che hanno lavorato con me sanno che con me non perdono tempo e chi ci mette impegno e dedizione trova in me la massima considerazione».

E c’è tanta “cantera” Sebastiani nella Virtus Bolzano..

«Sì, direi proprio di sì. Da capitan Hannes Kiem che ha appena rinnovato a Timpone, Hofer, Cremonini, Majdi. So che sono tutti contenti di poter lavorare con me e questo è motivo d’orgoglio».

Cosa porterà alla Virtus Bolzano?

«La cultura del lavoro, la dedizione, l’applicazione e il metodo per sviluppare il materiale umano a disposizione. Ci saranno quattro allenamenti a settimana perchè in Eccellenza è fondamentale alzare l’asticella della preparazione».

Che cosa deve assolutamente evitare la Virtus che verrà?

«Di pensare di essere una squadra di categoria superiore. Dobbiamo immediatamente calarci nella realtà regionale. Oltretuttola retrocessione è stata un brutto colpo da assorbire, va metabolizzata in fretta per ripartire di slancio».

Non ci sarà la corazzata Trento ma molte pretendenti al trono...

«Sarà un campionato equilibrato. Il Levico ha un nuovo management e un allenatore vincente come Manfioletti, il San Giorgio si è rinforzato, il Maia Alta, lo stesso San Paolo. Eppoil’incognita Bozner».

Già questo Bozner che andrà a giocarsi la serie D: se l’aspettava?

«Questo dimostra che il livello del calcio di casa nostra è aumentato. Certo poi il Bozner ha un allenatore preparato che sa giocare sull’avversario e poi c’è un attaccante come Bertoldi che se gli capitano tre occasioni fa almeno due gol».

E la sua Virtus Bolzano che calcio farà?

«Sicuramente propositivo, con le idee chiare, offensivo e con il pallino del gioco in mano».

Ha conosciuto il presidente Oberrauche e il vice Corrarati? Che impressione ha avuto?

«Due persone e due dirigenti con grande passione e virtuosi nelle loro idee. Sarà produttivolavorare conloro».

Ha preso il posto in panchina di Luca Lomi che è stato suo giocatore e che è un suo grande amico. Lo ha sentito?

«Sì certo come sempre e spesso. Luca è uomo di calcio con una preparazione e una formazione di altissimo livello,. Sa come va il calcio e non c’è nessun problema»













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