BOLZANO. Il campionato di Eccellenza non si è ancora definitivamente consegnato al lungo letargo invernale (due mesi). Restano infatti ancora tre partite da giocare che sono altrettanti recuperi. Il primo, in ordine di tempo, si disputerà domani sera fra Levico e Brixen, i restanti due – invece – sono in programma domenica prossima con le sfide Naturno – Alense e Termeno – San Martino.

E proprio quest’ultima partita potrebbe cambiare la geografia nei piani altissimi della classifica, col San Martino che ha l’occasione di chiudere un memorabile girone d’andata al primo posto. Per riuscirci la formazione di Gasser ha due risultati su tre a disposizione: il pareggio, con il quale condividerebbe assieme al Dro il platonico ma pur sempre significativo titolo di campione d’inverno, e – naturalmente – la vittoria, in presenza della quale Hannes Fischnaller e compagni potrebbero guardare tutti dall’alto in baso nei due mesi di sosta.

Un San Martino che – a spese dell’Alense – è tornato domenica scorsa alla vittoria: l’ottava (più un pareggio) nelle ultime 11 partite disputate. Ma in attesa dei recuperi ed invero a prescindere dall’esito degli stessi, un dato balza all’occhio: tre delle prime quattro squadre in classifica sono delle neopromosse. Oltre alle già citate San Martino e Dro, quest’ultima unica formazione a chiudere il girone d’andata ancora imbattuta per effetto di 6 vittorie e 9 pareggi, c’è anche il Comano, autentica rivelazione di questa prima parte di stagione, giacché – sulla carta – meno attrezzata delle altre due matricole. Un Comano che - espugnando il Druso e zavorrando il Bolzano (neopromossa evidentemente meno meritevole) in zona retrocessione – si è consegnato alla pausa con cinque vittorie e un pareggio nelle ultime 7 partite.

La testa della classifica evidenzia anche come le prime cinque squadre (nell’ordine: Dro, Salorno, Comano, San Martino e Valle Aurina) siano racchiuse in un francobollo di due punti, cartina al tornasole di un estesissimo (e ampiamente preventivato) equilibrio, che lascia apertissimi i giochi in vista del girone di ritorno, con la possibilità (concreta) di inserimento da parte di altre squadre: il Levico (a proposito di matricole) su tutte.

La classifica, inoltre, è uno specchio fedele dei valori espressi dal campo. E lo si evince guardando anche il fondo della classifica, chiusa dal terzetto Alense, Maia Alta, Bolzano. L’Alense – dopo un avvio illusorio – ha conquistato appena due punti nelle ultime nove partite disputate. Il Maia Alta, invece, ha pagato dazio alla lunga crisi di risultati (prima vittoria alla dodicesima giornata!), risollevandosi peraltro nelle ultime quattro partite con due vittorie e altrettanti pareggi, score grazie al quale mister Bertoncini è riuscito nella non facile impresa di rimettere in corsa la sua squadra per il traguardo della salvezza. E poi c’è il Bolzano, il cui ruolino di marcia è stato da montagne russe. Falsa partenza (1 punto nelle prime sei partite), seguita da una rinascita (3 vittorie e altrettanti pareggi di fila) che è rimasta incompiuta, nella misura delle tre sconfitte di fine andata che hanno fatto scivolare nuovamente i biancorossi in zona retrocessione. Altalenante e complessivamente non all’altezza delle aspettative anche il rendimento del Termeno, mentre Naturno, Appiano e Brixen hanno fatto quanto da loro ci si aspettava. Oltre le aspettative, malgrado il solo punto conquistato nelle ultime 4 gare, è andato invece il Plose, che coi suoi 20 punti è in perfetta media-salvezza.