Südtirol, primato “spuntato”

Bolzano. Due punti persi ingenuamente. È il primo messaggio che riecheggia forte nello stanzone biancorosso, nel day after della sfida di Fermo. Due punti persi ingenuamente, quindi bisogna...


Filippo Rosace


Bolzano. Due punti persi ingenuamente. È il primo messaggio che riecheggia forte nello stanzone biancorosso, nel day after della sfida di Fermo. Due punti persi ingenuamente, quindi bisogna cominciare a confrontarsi (sperando che non sia tardi) con quella che si chiama maturità calcistica. Il pareggio con la Fermana può soddisfare i puristi, o anche coloro pensano che in fondo è meglio tornare a casa con il minimo bottino, piuttosto che leccarsi le ferite di una sconfitta. Tuttavia il Südtirol ha dimostrato, ancora una volta, di non essere cresciuto abbastanza, di non aver acquisito quella mentalità da grande che il ruolo ed anche la posizione di classifica gli assegna. Ragionare da capolista vuol dire metabolizzare il concetto che ogni partita, soprattutto quelle con le squadre di media-bassa classifica, è da vincere. Punto e basta! In campo non c’è solo il Südtirol ma anche l’avversaria, d’accordo… il fatto è che la compagine biancorossa spesso si crea ulteriori avversari (chiamiamoli anche fantasmi) che riescono ad incidere pesantemente sulla prestazione e di conseguenza sul risultato.

Nel girone di andata era successo che il Südtirol “inciampasse” su alcuni ostacoli che non fossero solo quelli avanzati dall’avversaria di turno. Partite in cui fu detto e ripetuto che la squadra di mister Vecchi pagava dazio per il fatto di non essere riuscita ad acquisire la mentalità giusta o meglio quella maturità calcistica utile a determinare il salto di qualità. A quei tempi i biancorossi si stavano comunque facendo notare, “sgomitando” nella mischia di candidate più attrezzate ed altrettanto smaliziate. Vista l’attuale classifica, quei tempi sono oramai superati. Dopo aver archiviato il pareggio di Fermo, però, è facile aggiungere che alcune scorie sono rimaste intatte, prima fra tutte quella della non acquisita maturità che determina le ingenuità come quelle esibite sul terreno del “Bruno Recchioni”. E non ci riferiamo solo all’azione che ha provocato il calcio di rigore avverso, perché sarebbe davvero ingiusto gettare la croce solo su Greco. Le ingenuità, non tanto nascoste, sono quelle che albergano nella testa di ogni singolo elemento che, si è visto, non riesce ancora a ragionare da leader della classifica. Troppa responsabilità? Beh, se ciò rispondesse al vero allora sarebbe meglio abbandonare ogni sogno di gloria. Il fatto, a nostro avviso, è un altro. L’ingenuità di fondo è quella che pochi elementi al momento, dimostrano di essere davvero sul pezzo, assumendosi le necessarie responsabilità. Il discorso, senza girarci tanto attorno, è da imputare al settore d’attacco. Mister Vecchi le sta provando tutte. La rosa dei frombolieri a disposizione, almeno sulla carta, è davvero di qualità. Fatto sta, però, che la ventisettesima rete stagionale biancorossa (totale depurato dalle sei “realizzate” dal giudice sportivo) è stata firmata da Vinetot, quindi da un difensore. Fischnaller, due gol all’attivo, non riesce a trovare il passo da “Fisch” che lo ha posto all’attenzione dei club di A e B. Rover, con tre gol nel pallottoliere, attualmente non vede la porta nonostante riesca a crearsi spazi e opportunità. Magnaghi (3 gol) ruota accanto al partner di turno, senza riuscire però ad alimentare quel necessario feeling e complicità. La scheda di Odogwu è ancora immacolata per via del lungo stop per infortunio, così come anche quella di Marchi che è appena arrivato. Alla luce di ciò è facile ammettere che l’attuale bilancio stagionale della prima linea biancorossa è quasi fallimentare. Nelle immediate passate stagioni, difatti, a questo punto del torneo l’attaccante biancorosso di turno (vedi Mazzocchi o Costantino) viaggiava già a doppia cifra. Quest’anno invece con una difesa granitica, un centrocampo pensante ed altrettanto ermetico, la lacuna (ma è meglio dire ingenuità) più evidente riposa nel settore d’attacco. Appurato che da qui alla fine del torneo ogni partita sarà una battaglia, è necessario che la rosa degli attaccanti a disposizione di mister Vecchi cominci a metabolizzare il concetto del gol come “conditio sine qua non” per il salto di categoria. Le ingenuità si scartavetrano con quell’assunzione di responsabilità che rende (ce lo auguriamo fortemente) ogni singolo elemento il William Wallace di ogni singola impresa. Mercoledì arriva il Matelica, altra compagine arcigna e tignosa. Bisogna tornare a segnare. Bisogna dimostrare di essere maturi. È il ruolo che l’impone, sennò è meglio lasciar perdere.















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