Doping

Schwazer chiede la riduzione della squalifica alla Wada

L’agenzia antidoping mondiale potrebbe concedergliela per la collaborazione con la giustizia


di Marco Marangoni


BOLZANO. Una deposizione importante tra le montagne di casa ma un giorno in meno di allenamento sulla strada verso le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Nell’anima di Alex, dato in una condizione strepitosa, c’è sempre la speranza di ottenere una sospensione della pesante squalifica inflittagli. Alex Schwazer, che quest’oggi ripartirà in treno alla volta di Roma con l’obiettivo di sostenere una seduta d’allenamento ancora in serata, tramite i suoi legali Gerhard Brandstätter e Thomas Tiefenbrunner ha inoltrato richiesta all’agenzia mondiale antidoping (Wada) di valutare la possibilità di concedere uno sconto. In caso di accoglimento potrebbe rientrare alle gare prima del 30 aprile 2016.

Il motivo della richiesta di riduzione della pena è legato alla fattiva collaborazione offerta in almeno due occasioni. La prima è quella avvenuta nei mesi successivi la sua positività al doping (tra il 2012 ed il 2013) durante gli interrogatori di fronte alla polizia giudiziaria, la seconda quella di alcuni mesi fa concessa all’agenzia antidoping russa. Schwazer ha risposto in maniera esaustiva al questionario inviatogli dalla Rusada. Non va dimenticato che Alex nel corso di sue deposizioni, ancora quando era indagato, aveva fatto i nomi dei marciatori russi che gli proposero l’appoggio incondizionato al doping se lui si fosse trasferito presso il centro della marcia a Saransk in Mordovia. Sfruttando anche questa veritiera dichiarazione, la commissione d’inchiesta della Wada ha fatto emergere che in Russia il sistema era quello del “doping di Stato”.

A seguito delle recenti scottanti risultanze dell’inchiesta, la Iaaf ha squalificato la Federatletica di Mosca (Araf) dalle competizioni internazionali per un tempo indeterminato. La riabilitazione avverrà solo quando la Russia dimostrerà che il presente non sarà più legato al passato.

La Wada, pur non avendo un suo organo di giudizio, ha dimostrato che può concedere sconti in maniera stragiudiziale e ritoccare le sentenze. Come da articolo 10.6.1.2 del codice Wada, l’agenzia mondiale antidoping può esercitare la sua autorità se l’atleta ha offerto una sostanziale collaborazione al fine di rendere più pulito lo sport. Il precedente risale all’agosto scorso quando alla maratoneta russa Liliya Shobukhova venne ridotta di sette mesi la squalifica iniziata il 24 gennaio 2013 e con scadenza 23 marzo 2016. La 38enne podista originaria della Repubblica della Bashkiria era stata fermata per anomalie del passaporto biologico. La Wada ha fatto cessare la sanzione al 23 agosto 2015 definendo “sostanziale l’aiuto offerto dalla signora Shobukhova in base alla disposizioni del codice mondiale antidoping”. La stessa avrebbe fornito documentazione al fine di scoprire violazioni in materia antidoping commesse da altre persone, compreso il personale di supporto agli atleti. Infine, la maratoneta russa si è anche impegnata a collaborare con la Wada.

Schwazer potrà tornare in occasione del campionato mondiale per nazioni di marcia del 7 e 8 maggio 2016 che, tolto alla città russa di Cheboksary per le note sanzioni, in occasione del congresso Iaaf di questi giorni a Montecarlo dovrebbe essere ricollocato. Tra i Paesi che si sono offerti per organizzarlo l’Australia e pare la Spagna, con l’Italia pronta a subentrare con la città di Roma solo nel caso non vi siano ulteriori candidature. In caso di sconto, anche di un solo mese, Alex potrebbe ritornare alle competizioni in occasione del Challenge Iaaf di sabato 9 aprile 2016 a Rio Major in Portogallo. In questo caso sarebbe un rientro sui 20 chilometri. Non è escluso che, oltre alla 50 km, Alex alle Olimpiadi possa essere ai nastri di partenza anche sulla distanza più breve.

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