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Sellaronda Hero: pedalando con Peter Runggaldier, sotto i fischi delle marmotte

Provato l'ultimo tratto della gara di mtb che si svolgerà in luglio sulle Dolomiti
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Maurizio Di Giangiacomo


VAL GARDENA. L'anima "tecnica" della Sellaronda Hero è Peter Runggaldier. L'ex azzurro dello sci si è reinventato guida di mountain bike e lunedì ha voluto portare i giornalisti di alcune testate locali e nazionali sull'ultimo tratto del percorso. Noi c'eravamo: è stata un'esperienza unica.

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Se Gerhard Vanzi (Dolomiti Superski) e Val Gardena Marketing garantiscono alla Sellaronda Mountain Bike Hero un'impareggiabile potenza economica ed organizzativa, degli aspetti più squisitamente legati al percorso si occupa fin dall'edizione 2010 - una sorta di "numero 0" con soli 500 iscritti - Peter Runggaldier. È stato lui a tracciarla («è stato massacrante, ma alle 8 di sera sono tornato a Selva con tutti i dati nel mio Garmin», ricorda) ed è lui, tuttora, ad impegnarsi quasi quotidianamente perché quella del 2 luglio prossimo sia la gara più dura del mondo, garantendo al contempo condizioni di assoluta sicurezza ai 1.500 bikers che vi prenderanno parte.
Ed è stato lo stesso Runggaldier, lunedì, a guidare i cronisti di alcune testate locali e nazionali lungo il tratto conclusivo del percorso: raggiunta l'Alpe di Siusi da Ortisei con la funivia, il gruppo è poi risalito in bicicletta fino a passo Duron, per "scendere" (si fa per dire, perché di fatica da fare ce n'è ancora tanta) verso Selva transitando per il rifugio Zallinger, "tagliando" il monte Pana e attraversando la pista Saslong.
Ne è venuto fuori un pomeriggio davvero indimenticabile, immersi in scenari di una bellezza impareggiabile, in piena simbiosi con la natura, pedalando tra i fischi delle marmotte (ci avevano visto scendere di sella sulle salite più dure e spingere la bicicletta!) e avventurandoci fino a 2.200 metri di quota, sui residui dell'ultima nevicata. Ore e ore di fatica da comunissimi mortali per avere almeno una vaga idea del "supplizio" al quale si sottoporranno il 2 luglio i 1.500 impavidi che prenderanno parte alla Hero, optino essi per il percorso più lungo o si limitino a quello più breve. Beati loro.

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