Senoner va a caccia del record mondiale di «speedride»

Cercherà di superare i 146,46 km orari del francese Bon con gli sci e la vela. Il tentativo dalla cima del Gran Zebrù


di Daniela Mimmi


BOLZANO. La data precisa ancora non si conosce, ma di certo si sa che il prossimo inverno il giovane campione italiano di Speedride Armin Senoner, tenterà di battere il record mondiale in questa particolare e nuova e affascinante disciplina. Non si conosce la data precisa, ma si conosce il luogo: la cima del Gran Zebrù, nel gruppo dell’Ortles, a 3.859 metri di altezza.

Da là Senoner scenderà a valle, in neve fresca, utilizzando gli sci e la vela. “La data sarà decisa all’inizio della prossima stagione invernale, quando le condizioni sulla cima alta del gruppo dell’Ortles saranno le migliori, quando tempo e neve saranno adatti e quando sarà più sicuro per il giovane atleta di tentare di battere il record” dice il manager dell’atleta gardenese Bartolomeus Kohl. Attualmente il record che Armon Senoner vuole superare, è detenuto dal francese Francois Bon che è sceso in neve fresca, con sci e vela, a 146,46 km all’ora.

Del resto questa particolare disciplina, che unisce sci e vela, è nata proprio in Francia, circa 15 anni fa, prima di diffondersi in tutto il mondo, Italia del nord compresa. Un progetto come questi richiede una pianificazione precisa e nervi d’acciaio. Armin Senoner, sempre coccolato dal suo team, si prepara a una lunga e intensa fase di preparazione e allenamento sulle montagne che dominano Solda, soprattutto per adattarsi all’altitudine. Passerà un lungo periodo nel territorio dell’Ortles per conoscere e studiare meglio la montagna, le condizioni meteorologiche, della neve e le realtà della zona. “Per un tentativo così, a quasi 4.000 metri di altezza, sono richieste capacità enormi, sia fisiche che mentali, - dice Armin Senoner. - Con un allenamento efficiente voglio raggiungere entrambe. Il giorno del record, oltre alle condizioni meteorologiche e le condizioni della neve, importante sarà anche la partenza. Dopo la partenza non c’è ritorno. Da quel momento in poi potrò contare solo su di me... e sulla montagna”.

Olaf Reinstadler, guida alpina della Scuola Alpina Ortles, conferma che la combinazione di capacità e conoscenza sono importanti, ma che anche la montagna ha un suo ruolo, perchè saranno determinanti visibilità, neve, vento o nebbia, e anche un po’ di fortuna. “Tutti i fattori che sono controllabili e influenzabili, saranno attentamente presi in considerazione. Per il resto sarà compito di Armin essere preparato e gestire le condizioni a 3859 metri di altezza. Dovrà prepararsi fisicamente e mentalmente per battere questo record», così il manager dell’atleta Bartolomeus Kohl. Armon Senoner, che vive a Santa Cristina in Val Gardena e fa il maestro di sci alla Scuola 200, nonchè la guida alpina, non è certo nuovo a imprese impossibili. Lo scorso anno lui, insieme a Simone Moro e Maurizio Folini, hanno battuto il record di altezza di un salvataggio con elicottero sul Lhotse, sull’Himalaya, a 7800 metri. Nessun elicottero, prima di allora era mai volato così in alto e nessuna operazione di soccorso dall’aria era stata mai tentata a quell’altezza.













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