L'INTERVISTA ALESSIA VIGILIA 

«Una stagione difficile, progetti rimandati al 2021» 

Ciclismo. La 21enne professionista altoatesina ha chiuso con una caduta, brutta ma senza conseguenze, alla Vuelta: «Prima del Giro d'Italia sono stata male, era un obiettivo importante»


DANIELE MAGAGNIN


Bolzano. L’anomala stagione del ciclismo su strada, salvata per quanto possibile, sta per essere consegnata agli archivi, anche per quanto concerne il movimento femminile. L’ultimo atto è stato all’insegna del brivido per Alessia Vigilia, 21 anni, portacolori della Cronos Casa Dorada Women Cycling Team e vicecampionessa del mondo a cronometro nel 2017 a Bergen, tra le Juniores. La bolzanina, studentessa di scienza motorie all’Università di Verona, è stata coinvolta in una spaventosa caduta nella tappa finale di Madrid della Vuelta femminile, una caduta che ha estromesso lei e varie atlete tra cui anche Letizia Paternoster, che a causa di questa caduta sono state costrette al ritiro. Una caduta impressionante, fortunatamente senza particolari conseguenze, un po’ di spavento e poco altro. Con il suo proverbiale sorriso, anche questa volta guarda al bicchiere mezzo pieno.

Come stai?

«Bene grazie. Per fortuna niente di rotto. Per fortuna è andato tutto bene. Caduta a parte quest’ultima trasferta è stata una bellissima esperienza, perché è sempre emozionante correre gare di prestigio e vedere che forse ci sono dei passi avanti nel ciclismo femminile che ci avvicinano sempre di più a quello maschile».

È stata una stagione anomala, difficile?

«Una stagione particolare. Ora mi godo un po’ di relax e poi inizierò la preparazione per il prossimo anno sperando che tutto prosegua per il meglio e che si possa avere una situazione più tranquilla per tutti quanto prima».

Come valuti, nel complesso, la tua stagione?

«Per quanto riguarda la stagione in generale è stato un anno molto difficile soprattutto perché da quando siamo ripartiti c'è stata molta incertezza e spesso le gare venivano cancellate poco prima e senza preavviso. Questa cosa ha influito molto sia a livello di preparazione che a livello psicologico, rendendo questa stagione dura appunto a livello mentale più che fisico».

Si è cercato di salvare il salvabile, in sicurezza. L’obiettivo è stato raggiunto?

«È stato importante riprendere e lo si è fatto puntando a salvaguardare la salute. Nonostante tutto sono molto contenta che ci sia stata la possibilità di correre alcune gare anche importanti per me come il campionato italiano a cronometro oppure una gara di assoluto valore come la Vuelta, salvando almeno una parte della stagione. Diciamo che non è stato un anno fortunatissimo per me perché poco prima del Giro d'Italia sono stata male e la corsa a tappe nazionale era un obiettivo importante in cui mi sarebbe piaciuto ottenere qualche risultato».

Tutto rimandato al 2021?

«Ovviamente. Avanti con fiducia e con la speranza che si possa tornare presto alla normalità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA .













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