Coldiretti, un milione di firme a tutela dell'agroalimentare



(ANSA) - UDINE, 18 MAG - Dall'etichetta d'origine Ue su tutti i prodotti alimentari al sostegno delle aziende agricole contro le pratiche sleali fino alla semplificazione burocratica. Sono i capisaldi della proposta di Coldiretti alle istituzioni europee, più volte lanciata nelle ultime settimane nel corso di partecipate manifestazioni a Bruxelles e al Brennero e rilanciata oggi ancora una volta al convegno di Coldiretti Fvg.
    Con un obiettivo particolare: raccogliere un milione di firme per l'iniziativa di legge popolare per la salvaguardia dell'agroalimentare del territorio, come ha annunciato il presidente di Coldiretti Fvg, Martin Figelj.
    "Il nostro Paese, grazie al pressing della Coldiretti, ha fatto ancora una volta da apripista con la legge per fermare il cibo artificiale, risultato straordinario che tutela la qualità, la salute e i primati del made in Italy - ha indicato Figelj - Ma all'Europa chiediamo la revisione del criterio dell'ultima trasformazione del Codice doganale dell'Unione e del luogo di provenienza, che permette di vendere come italiano, magari con il nome "nostrano" o "di fattoria", un prosciutto fatto con cosce di maiale provenienti dall'estero". Per Figelj serve anche "insistere sul principio di reciprocità, così da proibire l'importazione di cibo trattato con sostanze e metodi vietati in Europa che non rispettano le stesse normative comunitarie in fatto di sicurezza alimentare, tutela dell'ambiente e del lavoro. Una concorrenza sleale". L'obiettivo è raccogliere un milione di firme per l'iniziativa di legge popolare per la salvaguardia dell'agroalimentare del territorio.
    Il direttore della Coldiretti Fvg Cesare Magalini, ha ricordato che il comparto delle eccellenze dell' agroalimentare regionale fattura 3,9 miliardi all'anno, con il record storico di esportazioni nel 2021: 1,1 miliardi. Il Fvg, stando a un recente report di The European House-Ambrosetti, è "inoltre secondo in Italia per il valore della produzione di vino certificato, 818 milioni, e il San Daniele è il secondo prodotto a base carne su 43 per valore della produzione; il Montasio è l'ottavo formaggio per valore della produzione e quarto a pasta semicotta su 56". E da solo il San Daniele Dop sviluppa un fatturato totale di 360 milioni di euro con un'esportazione del 19% in aumento di 2 punti percentuali sull'anno precedente. Per non contare il Montasio Dop e la produzione vitivinicola.
    (ANSA).
   









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