Da Raffaello a Rubens, Galleria Borghese a Palazzo Barberini



(ANSA) - ROMA, 28 MAR - La Fornarina, con la sua bellezza seducente e soave allo stesso tempo, a raccontare lo sguardo innamorato del Maestro. Al suo fianco, la Giovane donna con Liocorno, con quel prezioso medaglione al collo. Ovvero, uno dei primi (se non il primo) ritratto di donna di Raffaello, accanto al suo ultimo e più famoso al mondo. Entrambi frutto di una lunga gestazione, come hanno svelato studi e radiografie. Ed entrambi avvolti dal mistero sulla reale identità delle due donne, oggi eccezionalmente esposte al pubblico insieme. È l'occasione più unica e preziosa della mostra Raffaello, Tiziano, Rubens. Capolavori dalla Galleria Borghese a Palazzo Barberini, che fino al 30 giugno porta eccezionalmente cinquanta opere normalmente custodite nella villa di Scipione Borghese nell'ala sud del piano nobile del Palazzo delle Gallerie Nazionali di Arte Antica. Un progetto nato e realizzato "in appena due mesi", come raccontano i direttori dei due musei, Francesca Cappelletti e Thomas Clement Salomon, trasformando in opportunità la temporanea dismissione della Pinacoteca di Galleria Borghese per i lavori finanziati con il Pnrr.
    "Una mostra - commenta il direttore generale dei musei del Mic, Massimo Osanna - cui va il mio plauso per i tempi brevissimi in cui è stata realizzata e per la capacità di fare rete dimostrata".
    Il risultato è un viaggio che mette in dialogo le collezioni di due figure cruciali della vita politica e culturale romana del Seicento, come Maffeo Barberini e Scipione Borghese, e che permette di essere ancora visibili (e non chiusi in casse) a capolavori assoluti come Ritratto d'uomo di Antonello da Messina, la Madonna col Bambino di Giovanni Bellini, la Madonna con Bambino, san Giovannino e angeli di Sandro Botticelli Susanna e i vecchioni di Peter Paul Rubens, l'Amor Sacro Amor Profano di Tiziano, la Predica del Battista di Paolo Veronese.
    (ANSA).
   









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