Sul Brennero Kompatscher deve alzare la voce



Non era facile, per Kompatscher, prendere a male parole il giovane ministro austriaco degli esteri Kurz. Perché Sebastian è l’amico che al congresso della Svp di due anni fa regalò due scarpe da ginnastica all’Obmann Achammer: per invitarlo a correre - insieme al Landeshauptmann, suppongo - e non certo per farsi dare calci negli stinchi. Ma l’altro giorno - in un vertice alla panna montata - il capo dell’autonomia altoatesina avrebbe dovuto alzare la voce, come ha cercato di fare il presidente trentino Ugo Rossi.
Un pezzo della devozione dell’Alto Adige nei confronti di mamma Vienna, l’eterna protettrice, si può capire. Ma di qui ad accettare supinamente che il ministro ribadisca che chiuderà il confine del Brennero...
È impensabile che in pochi giorni l’Italia e l’Europa trovino una soluzione per far cambiare idea all’Austria. È pensabile, invece, che possa provarci Arno. Ma se ci prova come ha fatto l’altro giorno, quando ha scambiato un incontro di boxe per una festa danzante, c’è poco da sperare. Contrariamente a Rossi, che ha giustamente ricordato a Sebastian Kurz che non si possono lasciar morire i profughi come se niente fosse, ma che non ha spalle solide quando lascia il territorio Trentino, Kompatscher ha grande ascendente su Renzi e sul governo austriaco. Ma se le giuste influenze non vengono messe in campo in momenti come questi, nei quali questa terra non rischia di veder morire solo l’Europa al confine del Brennero, ma anche un pezzo della propria storia, della propria peculiarità, allora si rischia di passare in quattro secondi da amici strategici a servi sciocchi. Il presidente della Provincia di Bolzano non può permetterlo. E non può permetterselo. Essere amici significa anche avere il coraggio di uscirsene con cose sgradevoli ma vere. E cercare insieme all’amico una soluzione che possa dimostrare che questo è il luogo nel quale i confini sono diventati di seta e nei quali i conflitti sono stati superati con la convivenza, con l’integrazione, con il dialogo. Ci deve essere una soluzione alternativa. E Kompatscher è la persona giusta per trovarla. Ma deve volerlo.













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