i dati

A Bolzano solo lo 0,5% delle case in vendita è accessibile a un single con reddito medio

Secondo i dati di Immobiliare.it la città è la seconda più cara d’Italia dopo Milano: prezzo medio di 4.681 euro al metro quadro. Il confronto con Trento
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IL SINDACO «Non c'è posto, case da costruire fuori»



BOLZANO. La notizia in sé non è una novità, ma vedere certi numeri fa sempre impressione. È risaputo che a Bolzano la casa è forse “il” problema, a meno di non disporre di risorse economiche che pochi hanno a disposizione. Ma le cose stanno peggiorando, come certifica questo dato elaborato da Immobiliare.it Insights, società del gruppo del portale Immobiliare.it: non solo Bolzano è il territorio più caro della regione, ma, con i suoi 4.681 euro al metro quadro richiesti, in aumento dell’1,8% nei 12 mesi, è addirittura la seconda città dal mattone più costoso in Italia dopo Milano.

Non basta: solo lo 0,5% delle case in offerta sono accessibili a un single che percepisca un reddito medio intenzionato ad acquistare casa da solo.

I dati in regione.

In Trentino-Alto Adige, a differenza di quanto succede nella maggioranza delle altre regioni, i prezzi delle compravendite sono cresciuti nell’anno più di quelli delle locazioni: +8,2% vs +7,1%.

Comprare casa in regione costa 3.425 euro/mq mentre la richiesta media per affittarla si attesta sui 12,7 euro/mq. Negli ultimi tre mesi dell’anno poi la crescita in entrambi i comparti rallenta ma non si ferma: nelle vendite i prezzi crescono del 2,6% mentre nelle locazioni segnano un +4,9%.

Tuttavia, l’interesse si rivolge principalmente alla possibilità dell’affitto, più che all’acquisto dell’immobile: la domanda di case in locazione, infatti, è cresciuta nell’anno di oltre il 37%, mentre è scesa di circa il 10% per quelle in vendita. Nell’ultimo periodo però sia la vendita che l’affitto registrano un segno meno per questo indicatore, addirittura la richiesta di immobili in locazione tocca il -10,2%. Rispetto a 12 mesi fa lo stock in offerta mostra un significativo calo in entrambi i comparti che per l’affitto si potenzia nel quarto trimestre dell’anno (-10,2%) mentre per la vendita si configura una situazione di accumulo (+9,5%).

Le compravendite

Detto della situazione bolzanina in materia di prezzi, è però la provincia di Trento il territorio in regione a crescere di più nell’anno, +10,3%, raggiungendo i 2.496 euro/mq. La domanda si presenta in calo ovunque ma in modo più pronunciato nel comune e nella provincia di Bolzano che toccano rispettivamente il -25,8% e il -17,5% nei 12 mesi, dato confermato anche su base trimestrale.

Negli ultimi tre mesi dell’anno invece è la città di Trento a recuperare interesse, attestandosi sul +8%. Rispetto al 2022, l’andamento dello stock si presenta differente a seconda del territorio analizzato: in forte calo nel comune e nella provincia di Trento, in aumento invece nel comune e nella provincia di Bolzano. Tuttavia, nel quarto trimestre del 2023 tutte le zone mostrano degli accumuli, più o meno significativi.

Le locazioni nel Trentino-Alto Adige

Va alla provincia di Bolzano la palma di territorio più caro in regione per quanto riguarda l’affitto, 15,7 euro/mq in crescita dell’8,2% nei 12 mesi. Ma è di nuovo la provincia di Trento quella ad aver acquistato più valore: +14,3%, attestandosi sugli 11,2 euro/mq. Nell’ultimo trimestre Trento, in negativo nell’anno, recupera, segnando un +2,2%.

La domanda si presenta più che in positivo in tutte le zone nel corso dell’anno, con Trento a toccare il +67,5%, salvo subire un cambio di passo negli ultimi tre mesi del 2023 con tutti i territori a mostrare un deciso segno meno. L’offerta mostra un trend più variegato: se nei 12 mesi il territorio di Bolzano presenta importanti accumuli di stock, quello di Trento si muove in senso opposto.

Ma nell’ultimo periodo dell’anno la situazione evolve ulteriormente: se il comune di Trento segna un -30%, in quello di Bolzano, al contrario, lo sfitto sale al +20,5%; la provincia di Bolzano invece mostra un decumulo del 10%, mentre quella di Trento un accumulo che supera il 6%.













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