Case

Alloggi in affitto, parte la sfida sulle nuove aree edificabili

L’obiettivo è quello di riservare una quota per realizzare case destinate al ceto medio. Verrà introdotto anche un fondo di protezione dei proprietari per incentivarli ad affittare i loro appartamenti ai residenti 



Bolzano. Uno dei punti chiave nel programma di governo della nuova giunta provinciale è quello legato al tema degli alloggi: da acquistare o prendere in affitto. Per cercare di risolvere un problema: quello di un mercato con prezzi degli immobili molto alti e relative difficoltà che ne derivano soprattutto per i giovani. Ma non solo.

La coalizione - formata da Svp, FdI, Freiheitlichen, Lega e Civica - è quindi decisa a lanciare, oltre alle misure di edilizia sociale, una campagna di edilizia pubblica su larga scala, creando così ulteriori appartamenti in affitto, in particolare per la popolazione residente permanente. «Oltre all'ulteriore sviluppo, alla revisione e, in alcuni casi, al ri-orientamento dei collaudati strumenti di sovvenzione (contributi per la costruzione, l'acquisto e il recupero di alloggi, risparmio casa), devono essere attuate in primo luogo misure finalizzate ad aumentare l'offerta di alloggi di proprietà e in affitto per la popolazione stabilmente residente, al fine di ottenere un calo dei prezzi», si legge nel programma. Ecco le misure previste.

Ambito Ipes.

Per quanto riguarda l'ambito dell'Ipes è prevista la creazione del quadro giuridico per la costruzione di alloggi pubblici da parte dei Comuni (anche in collaborazione con l'Ipes). Ed ancora «valutare una quota minima di aree da riservare ad alloggi pubblici in affitto (da parte di Ipes o dei Comuni) al momento dell'individuazione di nuove aree destinate alla costruzione residenziale». Altre voci: esame/revisione delle linee guida e delle graduatorie Ipes; esame di nuove disposizioni per i residenti degli appartamenti Ipes che non rispettano le regole dell'abitazione; esame della possibilità di mettere temporaneamente a disposizione appartamenti per persone in situazioni di emergenza (ad esempio in caso di separazione). Nel programma c'è anche l'introduzione di un nuovo modello di affitto dell'Ipes a canoni accessibili anche per la classe media e l'attuazione di progetti di lavoro di tipo comunitario per prevenire i problemi nei quartieri residenziali e promuovere la coesistenza pacifica. Altro punto il miglioramento della gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili Ipes per velocizzare ed efficientare le procedure.

Residenziale convenzionale.

Qui è prevista l'estensione dell'obbligo di convenzione per le nuove costruzioni e gli ampliamenti. E poi il rafforzamento dei controlli e delle possibilità di verifica del rispetto del vincolo di destinazione d'uso previsto dalla legge (convenzione) in collaborazione tra Provincia e comuni, al fine di prevenire abusi e speculazioni immobiliari.

Mercato alloggi in affitto.

Prevista l'introduzione di un fondo di protezione dei proprietari per incentivare la messa in affitto di alloggi ai residenti. A seguire un maggiore utilizzo da parte dell'Ipes della possibilità di affittare alloggi con l'obiettivo di subaffittarli a soggetti aventi diritto, l'introduzione di un fondo di garanzia per le organizzazioni e gli enti no-profit accreditati che affittano alloggi per subaffittarli a utenti socialmente vulnerabili della società e sostenere così la loro integrazione sociale, la valutazione di una normativa dell'imposta comunale sugli immobili per gli appartamenti affittati a residenti permanenti, con la valutazione di una possibile compensazione delle mancate entrate per le amministrazioni comunali tramite il bilancio provinciale. Ed ancora l'esame di un aumento dell'imposta comunale sugli immobili affittati a breve termine e della possibilità di contenere lo spostamento del vincolo della convenzione all'interno del Comune e di passare da un appartamento più grande a uno più piccolo senza il pagamento aggiuntivo dei costi di costruzione. Quindi l'esame del regolamento Imi per i terreni edificabili inutilizzati, gli sfitti e le seconde case (la cosiddetta "SuperImi"), per quanto riguarda le aliquote minime da applicare e i criteri per determinare i comuni in cui deve essere obbligatoriamente applicata e l'esame dell'opportunità di reintrodurre il mutuo provinciale per l'acquisto dell'abitazione principale. Ed ancora la valutazione della durata legale del vincolo sociale, soprattutto nei comuni turistici e dell'aumento dell'impegno a 20 anni per armonizzare i periodi; in caso di vendita anticipata dell'immobile, i contributi ricevuti devono essere restituiti.Infine la promozione di progetti abitativi con destinazione d'uso a canone provinciale, da realizzarsi su terreni edificabili sovvenzionati da parte di organizzazioni non profit (ad esempio cooperative o fondazioni) e di enti pubblici. M.D.













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