Il caso

Andreas Prossliner, Leonardo, Pietro e gli altri: è strage sul lavoro, dieci morti in due giorni

Una scia di sangue che sembra non avere fine. I sindacati durissimi: «Non abbiamo più tempo, serve dubito maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro»



BOLZANO. Dieci morti sul lavoro in due giorni, a partire dalla tragedia di Rifiano dove ieri ha perso la vita Andreas Prossliner, 59 anni di Lana.

Andreas, Pietro, Benito, Fabrizio, Emanuele, Jagdeep, Leonardo, Valerio, Giuseppe, Massimiliano. Dieci nomi, dieci storie di vita normali, fatte di lavoro e famiglie, accomunate da un dramma che sembra non avere fine.

Una scia di sangue che da Nord a Sud non si arresta tanto da indurre il premier Mario Draghi a parlare di una "strage".

Due giorni fa, sei vittime in poche ore. Due nel Milanese, una nell'hinterland di Torino, una a Capaci, in provincia di Palermo e un'altra ancora nel Padovano. Una scia di sangue cominciata a Pieve Emanuele (Milano), dove nel campus universitario Humanitas, collegato all'omonimo ospedale, un getto di azoto liquido ha investito due tecnici di un'azienda esterna causando ustioni da congelamento. La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Paolo Filippini, per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, e ha disposto il sequestro dell'autocisterna con cui stavano effettuando il rifornimento di azoto liquido (che prima, però, dovrà essere messa in sicurezza), e del serbatoio-cisterna in cui viene depositato il liquido che è usato nei laboratori dell'università Humanitas per crioconservare cellule. Emanuele Zanin, bresciano di 46 anni e Jagdeep Singh, indiano di 42, lavoravano per la Autotrasporti Pé, specializzata in trasporti criogenici, dotata di certificazioni specifiche. I loro corpi, su cui è stata disposta l'autopsia, sono stati trovati a terra in fondo ad un locale a cielo aperto, una sorta di incavo che contiene il serbatoio-cisterna, mentre l'autocisterna era stata collocata a fianco del serbatoio. Una delle ipotesi è che lì siano stati investiti da una perdita di azoto. Al caso lavorano i carabinieri e il personale dell'Ats di Milano per verificare se ci siano stati errori nella manovra o mancanze strutturali.

Carabinieri e Asl, di Torino in questo caso stanno indagando anche su un altro incidente mortale accaduto a Nichelino, nell'hinterland torinese. Qui il titolare di un'officina, Leonardo Perna di 72 anni, è caduto da un'impalcatura alta due metri in un'officina meccanica in via XXV Aprile. Nella caduta dall'impalcatura avrebbe sbattuto violentemente la testa.

Morte anche a Loreggia, nel padovano, dove Valerio Bottero, un operaio di 52 anni che lavorava nella ditta Lavor Metal è caduto caduto da un'impalcatura alta cinque metri ed è deceduto sul colpo. L'area in cui è avvenuto l'incidente è stata recintata, e sono stati effettuati gli accertamenti da parte dello Spisal per eventuali violazioni in tema di sicurezza sul lavoro. La Procura di Padova sta coordinando i rilievi.

Aveva finito le operazioni di carico e scarico della merce a Capaci Giuseppe Costantino, 52 anni. É andato nella parte posteriore del Tir per alcune verifiche. Ma il mezzo si è messo in movimento e lo ha travolto uccidendolo.

Un imprenditore agricolo di 54 anni, Massimiliano Malfatti, è morto invece dopo essere stato praticamente decapitato dalle lame di una macchina agricola, una trebbiatrice, a Pontasserchio, nella provincia di Pisa. Il corpo è stato ritrovato intorno alle 20.30 ma l'incidente sul lavoro potrebbe essere avvenuto ancora prima. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare il corpo rimasto intrappolato nel macchinario e i carabinieri per ricostruire la dinamica. Secondo una ricostruzione, l'agricoltore sarebbe stato risucchiato dalle grosse lame del mezzo agricolo dopo essersi accovacciato per verificare se la macchina avesse avuto un guasto o comunque un altro problema che ne impediva il corretto funzionamento. Il corpo dell'uomo, soprattutto nella parte superiore presentava ferite molto profonde. Accertamenti dei carabinieri in corso.

Dramma nelle campagne di Rifiano: contadino muore sotto il trattore

Non sono bastati i soccorsi per salvare la vita all'agricoltore che questa mattina a Rifiano, in val Passiria, è rimasto schiacciato sotto il suo trattore. LE FOTO dei vigili del fuoco

E ora i sindacati tornano a chiede più sicurezza perché «non abbiamo più tempo, non si può più aspettare». Dopo le due morti nel Milanese «oltre a ricostruire la dinamica dell'incidente mortale confidiamo nelle indagini in corso per individuare con certezza le responsabilità, per evitare come spesso accade di derubricare l'evento ad una 'tragica fatalità», affermano la Cgil Milano, Funzione pubblica Cgil Milano, Filctem Cgil Milano, mentre la Cgil di Torino parla di «una strage senza fine» ricordando che «proprio ieri, finalmente, questa emergenza è stata al centro del confronto con il Governo che ha preso in considerazione le proposte che da tempo facciamo. Il piano sicurezza sui posti di lavoro sarà pronto nelle prossime settimane. Nel frattempo assumeremo provvedimenti immediati che anticipano il piano stesso. Lavoreremo sulla costruzione di una banca dati per raccogliere le violazioni che fin qui non c'è stata. Stiamo lavorando per definire delle sanzioni più tempestive per chi viola le norme».

E dopo le sei morti dell’altro ieri, la scia è proseguita anche ieri, mercoledì 30 settembre. Un 47enne è precipitato a Roma da un'impalcatura all'11esimo piano, un operaio è stato schiacciato da un trattore in Alto Adige e due uomini sono morti in Puglia.

Le vittime pugliesi sono l'operaio 47enne Pietro Vittoria, travolto da un tir sulla A14 a pochi chilometri dal casello di San Severo (Foggia), mentre stava posizionando la segnaletica sul bordo della carreggiata, e a Mesagne (Brindisi) un muratore 42enne, Benito Branca, finito sotto le macerie di una palazzina che stava ristrutturando.

Pietro Vittoria, della provincia di Caserta, lascia la moglie e due figli. Lavorava per una ditta subappaltatrice di Autostrade per l'Italia e il tir che di prima mattina ha falciato lui ha investito anche altri due operai: uno è rimasto illeso e l'altro lievemente ferito. Vittoria stava predisponendo la segnaletica per l'apertura di un cantiere per l'installazione di bande rumorose, ed è rimasto schiacciato tra il tir guidato da un camionista brindisino e il camion della ditta per cui lavorava.

Ancora in Puglia, questa volta a Mesagne, in provincia di Brindisi, è morto a distanza di poche ore Benito Branca, 42 anni, titolare di una ditta individuale: era sul marciapiede dinanzi alla palazzina che stava ristrutturando, quando gli sono crollati addosso l'impalcatura, il balcone e parte del solaio. Le persone che erano presenti hanno cominciato subito a scavare tra le macerie a mani nude fino all'arrivo dei vigili del fuoco , ma l'uomo non ce l'ha fatta.

Un altro incidente mortale si è verificato a Roma, dove a perdere la vita è stato un operaio 47enne, Fabrizio Pietropaoli, precipitato da un'impalcatura all'undicesimo piano, mentre stava lavorando in un cantiere in viale America all'Eur.

La lunga scia di infortuni mortali sul lavoro è proseguita a Rifiano, in Val Passiria, dove ieri mattina un agricoltore di Lana, Andreas Prossliner, 59 anni, è rimasto schiacciato sotto un trattore che si è rovesciato.

Dieci vite spezzate mentre stavano lavorando, dieci famiglie che ora piangono i loro cari in questa strage senza fine sul lavoro.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità