Donne

Anti-abortisti nei consultori, Unterberger: «Norma indegna e in palese contrasto con lo storico voto»

"La norma sugli anti-abortisti nei consultori, inserita con un colpo di mano nel nuovo decreto sul Pnrr, è un attacco ai diritti delle donne". Così in una nota la presidente del Gruppo per le Autonomie.



BOLZANO. "La norma sugli anti-abortisti nei consultori, inserita con un colpo di mano nel nuovo decreto sul Pnrr, è un attacco ai diritti delle donne". Così in una nota la presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. "Con questa norma - spiega la senatrice della Svp - entreranno nei consultori rappresentanti delle realtà antiabortiste per colpevolizzare le donne e convincerle a non interrompere la gravidanza. In questo modo i consultori da strutture sociosanitarie verranno trasformati in campi di scontro ideologico. Il tutto, come sempre, sulla pelle e sul corpo delle donne".

Secondo Unterberger, "già oggi, soprattutto nelle regioni amministrate dalla destra, le donne che intendono abortire sono sottoposte a un vero e proprio calvario, per via delle poche strutture disponibili e del gran numero di medici obiettori, tanto che molte donne sono addirittura costrette ad andare in altre regioni. Eppure la presidente del Consiglio più volte aveva ripetuto che non avrebbe mai toccato la legge 194 sul diritto all'aborto. E invece con questo emendamento si punta a rendere ancora più difficile la sua applicazione, facendo pressione sulle donne nei momenti di maggiore sofferenza e fragilità. Una norma indegna e in palese contrasto con lo storico voto di pochi giorni fa del Parlamento europeo per l'inserimento del diritto all'aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea." 













Altre notizie

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: una lettera di Cesare Battisti a Benito Mussolini

Da Milano, Cesare Battisti scrive al collega giornalista Benito Mussolini, conosciuto ai tempi del soggiorno trentino di quest’ultimo. Battisti difende la causa di Trento irredenta e difende le ragioni di un conflitto italo-austriaco; ricorda al futuro duce la mobilitazione di tanti trentini mandati al fronte da Vienna. I contadini trentini, scrive, non seguono più i capoccia clericali, quelli sì austriacanti.

Attualità