Lavoro

Attività di formazione: in Alto Adige la motivazione diminuisce

Il 62% dei lavoratori dipendenti altoatesini ha avuto l'opportunità, negli ultimi dodici mesi, di prendere parte ad almeno un'attività formativa, un dato che è in continuo calo dal 2020



BOLZANO. Il 62% dei lavoratori dipendenti altoatesini ha avuto l'opportunità, negli ultimi dodici mesi, di prendere parte ad almeno un'attività formativa per migliorare le proprie competenze professionali.

Il dato pur sempre significativo risulta però essere in continuo calo dal 2020, tanto da raggiungere il minimo dall'inizio della rilevazione da parte dell'Ipl nel 2014. "Occorre evitare che i lavoratori, avendo perso la motivazione alla formazione finalizzata a migliorare le chance nella ricerca del lavoro, smettano di interessarsi al miglioramento della propria crescita professionale e vadano ad alimentare una schiera di manodopera poco qualificata e facilmente sostituibile a basso costo" dichiara il Presidente Ipl Andreas Dorigoni.

I motivi che spingono i lavoratori dipendenti a proporsi per attività di formazione sono molteplici. L'84% dei rispondenti ha fatto formazione al fine di svolgere al meglio le proprie mansioni e il 75% ha partecipato soprattutto per interesse personale. C'è chi vuole conseguire un attestato o un certificato (45%), chi ambisce a un salto di carriera (35%) o vuole creare contatti che potranno essere utili in futuro (35%) e c'è chi tenta di ridurre il rischio di perdere il lavoro cercando di arricchire il proprio curriculum vitae (33%).

Il 35% degli intervistati ha fatto formazione perché obbligata dal proprio datore di lavoro. Il 38% degli intervistati, negli ultimi dodici mesi, non ha fatto alcuna attività di formazione e di questi ben il 60% dichiara di non ritenerla necessaria, mentre il 39% dice di essere stato impossibilitato a causa di impegni familiari. Se il 35% non ha trovato un'offerta adatta è da sottolineare comunque che soltanto il 26% di coloro che non hanno fatto formazione avrebbero voluto farla. Il 58% degli intervistati dichiara di svolgere mansioni conformi alle proprie capacità e abilità, mentre il 30% ritiene che le capacità e le abilità acquisite permettano loro di svolgere anche compiti più complessi di quelli svolti al momento della rilevazione. È invece pari al 12% la percentuale di occupati interpellati che ritiene di possedere meno competenze di quelle necessarie e, quindi, di aver bisogno di più formazione per svolgere efficientemente il proprio lavoro, si legge nel Barometro Ipl.













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