Biodiversità

Bacini montani, ingegneria biologica in Val Badia e Pusteria

Riqualificazione ecologica del torrente Gadera e rio Liccio



BOLZANO. Anche quest'anno l'Ufficio provinciale bacini montani Est ha effettuato lavori di ingegneria naturalistica, sfruttando le piante come protezione dall'erosione. "I lavori di ingegneria naturalistica in Pusteria e Val Badia da oltre 20 anni sono realizzati sotto la direzione di Caterina Ghiraldo, vicedirettrice dell'ufficio sistemazione bacini montani Est", spiega il direttore dell'area funzionale Bacini montani Fabio De Polo.

Il gruppo continua a portare avanti in maniera organizzata e strutturata interventi di cura del territorio con un'intensa attività a seconda delle caratteristiche stagionali: il materiale "da costruzione" è infatti quasi esclusivamente rappresentato da piante radicate o parte di esse cioè talee di salice tagliate durante gli interventi di cura della vegetazione ripariale in autunno o a primavera. Ecco, pertanto, che la pulizia degli alvei, così importante per la sicurezza idraulica, offre la possibilità di rivitalizzarne altri ecologicamente.

Si sono conclusi gli interventi di riqualificazione ecologica del corso medio del torrente Gadera nei comuni di Badia e La Valle. Si è trattato della realizzazione di misure per la stabilizzazione delle sponde, fortemente interessate da fenomeni di erosione laterale dopo la ormai nota tempesta Vaia, attraverso la realizzazione di coperture diffuse in astoni di salici. Grazie alla grande capacità di riproduzione vegetativa, ovvero alla capacità di rigenerare piante da una parte di esse, i salici garantiscono sia la stabilizzazione fisica delle sponde che il ripristino ecologico lungo il corso d'acqua. Un analogo intervento è stato eseguito sempre sul Gadera a valle della Pizzeria Trafoi. Sempre con tecniche di ingegneria naturalistica è stata ultimata la stabilizzazione di una frana in orografica sinistra del rio Liccio nel comune di Perca, appena a monte della zona artigianale. In questo caso i lavori di sistemazione hanno previsto come da relativo progetto la realizzazione di linee di terrazzamenti disposti a spina di pesce con l'inserimento di talee di salici e piantine radicate.

Grazie al lavoro di questo piccolo gruppo, solo in Val Pusteria vengono messa a dimora ogni anno in media 20.000 piantine radicate a completamento di lavori tecnici o inserite in opere in legname. Si tratta di piante arboree e arbustive di diverse specie vegetali di provenienza esclusivamente autoctona in quanto allevate e cresciute nel vivaio di Prato alla Stelvio dell'Agenzia per la protezione civile. Tali lavori svolgono pertanto anche un ruolo fondamentale per il nostro territorio dal punto di vista ecologico nel garantire e mantenere nel tempo la biodiversità degli ecosistemi nei bacini montani. Negli anni 80 la provincia di Bolzano ha fatto la storia in questo settore. Basti citare il professor Florin Florineth, prima responsabile del Servizio di ingegneria naturalistica in provincia di Bolzano, poi professore emerito presso la Boku di Vienna per lo stesso insegnamento. Moltissimi dei testi in circolazione sulla materia fanno ancora riferimento a tecniche "inventate" nel nostro territorio. 













Altre notizie

Attualità