Accoglienza, a Bronzolo una famiglia di 5 profughi 

Con aprile si concretizza l’adesione allo Sprar, progetto gestito dal comprensorio Individuato l’alloggio, un edificio in via Chiesa Vecchia. Manca solo la firma


di Bruno Canali


BRONZOLO. Dopo l'adesione del Comune di Bronzolo allo Sprar per l'accoglienza di un gruppo di profughi (la decisione era stata adottata dal Commissario straordinario) sta per arrivare il gruppo di persone assegnato a Bronzolo. «Si dovrebbe trattare di un nucleo famigliare composto da cinque persone - dice la sindaca Giorgia Mongillo - e sarebbe anche stata individuata dalla Comunità comprensoriale la casa dove alloggiarli, ma ancora non sarebbe stato firmato il contratto di locazione con il proprietario. Credo comunque che questa famiglia di profughi potrebbe arrivare qui a Bronzolo durante il prossimo mese di aprile».

In merito alla sistemazione, si parla di un edificio che si trova in via Chiesa vecchia, proprietà del conte Mamming, edifico attualmente libero.

Come ha spiegato la sindaca Mongillo, tutta la procedura, così come il contratto di locazione per la famiglia di profughi destinata a Bronzolo, sono gestiti direttamente dal personale della Comunità comprensoriale. Questo perché la formula dello Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) è diversa da quella dei Cas (Centri di accoglienza straordinaria), come è ad esempio quello realizzato in zona industriale a Laives.

Lo Sprar è sostanzialmente l’alternativa al Cas e, a differenza di questo, dove il Comune non ha alcun onere da sostenere, garantisce meno arrivi di profughi ma prevede un coinvolgimento dell'amministrazione comunale ospitante, chiamata a sostenere il 5 per cento della spesa. Tutto il resto invece rimane appannaggio della Comunità comprensoriale, compresi i rapporti con il Ministero, i contratti e il personale necessario per seguire questi ospiti.

Come aveva spiegato all’attuale consiglio comunale lo stesso presidente della Comunità comprensoriale, Edmund Lanziner, con lo Sprar - per quanto riguarda Bronzolo, tenuto conto che la quota di profughi è 3,5 ogni mille abitanti, si parla di un massimo di 10 persone da ospitare, siano nuclei familiari o singoli individui.

Intanto, come ha anticipato la sindaca Giorgia Mongillo, si parla di una famiglia di cinque persone. Aderendo allo Sprar si ha la garanzia della “clausola di salvaguardia”, in base alla quale non arriveranno altri ospiti oltre la quota stabilita. Inoltre, negli alloggi questi profughi dovrebbero rimanere per un tempo massimo di sei mesi e nel frattempo trovare una prospettiva di lavoro per poi uscire. Il progetto ha una durata di tre anni e poi ci potrebbero essere eventuali proroghe.













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