il caso

Caldaro, senza un tetto a Natale 4 famiglie con neonati e anziani 

Per un’ordinanza del Tribunale di Bolzano, entro il 31 dicembre devono liberare le abitazioni prese in subaffitto: «Tutta colpa della società che non ha versato i soldi al proprietario di casa, ma noi abbiamo pagato sempre regolarmente»


Jimmy Milanese


CALDARO. Quattro nuclei familiari, con cinque bambini di cui due neonati e una persona anziana disabile, vittime di una situazione che definire paradossale sembra poco. Infatti, in seguito agli effetti di una ordinanza del Tribunale di Bolzano, entro il 31 dicembre prossimo queste quattro famiglie residenti a Caldaro dovranno liberare le loro abitazioni prese in sub locazione, appena lo scorso anno, da una società altoatesina che, a quanto recita una recente sentenza del Tribunale di Bolzano, per diversi mesi non avrebbe pagato i relativi canoni al proprietario degli immobili il quale, a questo punto, ha chiesto al Tribunale di poter ritornare in possesso dei volumi. Per effetto del mancato pagamento dei canoni di locazione, anche le quattro famiglie locatarie dovranno lasciare gli appartamenti entro la fine dell’anno. Almeno questa è la richiesta pervenuta alle quattro famiglie dallo studio legale che difende legittimamente gli interessi del proprietario degli immobili ceduti in sub locazione.

«Abbiamo sempre pagato fino all’ultimo euro, mai abbiamo dato alcun problema e ora ci ritroviamo con uno sfratto esecutivo in una provincia dove il mercato immobiliare viaggia su prezzi folli che difficilmente ci permetteranno di trovare una alternativa nel breve periodo», spiega Nabil Laarini, origini marocchine, impiegato come magazziniere presso una ditta locale e padre di un neonato di tre mesi. Come la sua, altre tre famiglie sono nella stessa situazione. La prima, un’altra coppia originaria del Marocco con due bambini e un neonato; la seconda, sempre una coppia ma originaria del Kurdistan con un bambino di quattro anni, quindi, un singolo sempre curdo con in casa un genitore disabile.

«Pago 700 euro al mese per un appartamento di 75 metri quadrati preso in subaffitto nell’ottobre del 2021 da una società. All’improvviso, nei mesi scorsi abbiamo scoperto che questa società non pagava i relativi canoni al legittimo proprietario degli immobili e a noi, che sempre ci siamo comportati bene, è arrivata una lettera dell’avvocato che tutela i diritti del proprietario nella quale venivamo intimati ad andarcene entro il mese di giugno 2022. Termine recentemente spostato a dicembre di quest’anno, anche se noi non abbiamo mai smesso di pagare i canoni di locazione. Nella stessa situazione si trovano anche altre tre famiglie e veramente ora non sappiamo dove sbattere la testa», spiega l’uomo.

Secca la comunicazione da parte dello studio di avvocati che tutela i diritti del proprietario degli immobili: «Desideriamo richiamare la vostra attenzione sul fatto che, come sicuramente vi è già stato comunicato dalla società con la quale avete sottoscritto il contratto di locazione, questo viene disdetto a partire dalla data del 30 giugno con proroga al 31 dicembre del 2022. Poiché il vostro contratto è una sub locazione, anche questo viene automaticamente risolto», scrivono i legali della proprietà immobiliare.

Quindi, come detto, alla società altoatesina, e dunque indirettamente anche alle quattro famiglie di origine curda e marocchina, la proprietà ha concesso una proroga fino al 31 dicembre di quest’anno che però scadrà tra pochi giorni. Tutto questo, proprio come conseguenza della ordinanza di sfratto esecutivo per morosità che il Tribunale di Bolzano ha decretato verso la società insolvente la quale alla proprietà – si legge nella disposizione del Tribunale – deve ancora un importo di quasi 17.000 euro per affitti e spese non saldate.













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