«In Alaska  potevamo davvero morire assiderati» 

Egna. Hanno rischiato di morire assiderati i due ciclisti-esploratori di Cavalese mentre portavano a termine la loro ultima impresa percorrendo la mitica “Dalton Highway”, la strada di 666 km che...



Egna. Hanno rischiato di morire assiderati i due ciclisti-esploratori di Cavalese mentre portavano a termine la loro ultima impresa percorrendo la mitica “Dalton Highway”, la strada di 666 km che attraversa l’Alaska. Un medico alla guida di un fuoristrada che passava di lì per caso, li ha salvati mentre infuriava una tempesta artica a 250 km dall’arrivo. Anche se l’episodio è accaduto un anno e mezzo fa, l’emozione di Simone Baldassarra e Fabio Gaba Gabrielli, era visibile sul volto dei due amici fiemmesi mentre rievocavano l’episodio per gli appassionati del Cai “Bassa Atesina” di Egna. I due ciclisti infatti, uno pasticciere e l’altro pittore, erano stati invitati l’altra sera, per spiegare le loro imprese sui pedali. Sì, anche perché l’attraversamento dell’Alaska è stata solo l’ultima “pedalata”. Negli anni precedenti i due esploratori in bici avevano conquistato il Pamir, avevano percorso la “Via della Seta” e attraversato il deserto di Gobi. In modo quasi dilettantistico: a bordo di due bici per niente tecnologiche, dotate di borsoni per l’indispensabile per un peso ciascuna di 45 kg. Nel loro bagaglio per il “viaggio” in Alaska non mancavano una pompa per filtrare l’acqua, pasti liofilizzati in bustina ed uno spray al peperoncino anti-orso. Simone e Fabio hanno pedalato in Alaska per tre settimane, compresa l’esplorazione del Parco naturalistico di Denali. Giunti in Alaska in aereo, con bici al seguito smontate, hanno iniziato a macinare km su km, circa 80 al giorno, sulla mitica “Dalton Highway”, chiamata anche “Alaska Route 11”, una strada, quasi interamente con fondo sterrato, aperta nel 1974 e della lunghezza appunto di 666 km e costruita come via di rifornimento per la realizzazione del «Trans Alaska Pipeline Systwem», l’oleodotto transalascano. Baldassarra e Gaba Gabrielli non sono mai stati in difficoltà se non per il reperimento degli alimenti, visto l’isolamento di questa strada sul cui percorso si trovano solo tre villaggi di 12, 22 e 25 abitanti e per l’assalto fastidioso di torme di zanzare. L’episodio che poteva costar caro a Simone e Fabio si è verificato dopo il superamento del Circolo polare artico. Dopo il caldo afoso, le temperature sono precipitate sotto zero. Per 3 giorni i due fiemmesi hanno resistito in tenda in una baracca sferzata dalla bufera. Poi la decisione finale: a turno si sono messi in mezzo alla strada per chiedere aiuto agli sparuti tir che saltuariamente frequentato la strada. B.T.













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