La ricerca choc: pesticidi nei parchi della Bassa 

Serata animata a Cortaccia con scambio di accuse tra contadini e ambientalisti Test in 20 aree verdi del Comprensorio: nel 20% tracce di fitofarmaci


di Massimiliano Bona


CORTACCIA. Un’azienda specializzata di Padova - la Bioprogramm - che figura tra quelle certificate dal Ministero dell’Agricoltura ha analizzato campioni d’erba prelevati in 20 parchi della Bassa Atesina e dell’Oltradige con risultati quantomai preoccupanti: nel 20% delle aree verdi sono stati trovati pesticidi. Il test ha riguardato i parchi di Appiano, Egna, Laives, Ora, Magré, Caldaro, Cortaccia e Cortina.

I risultati. «In diversi siti - commenta Koen Hertoge del “Pesticide Action Network” - sono state rilevate fino a quattro sostanze chimiche. E i test sono stati effettuati a metà maggio 2017. Abbiamo scelto un istituto neutrale e accreditato per le analisi in modo da non poter esser tacciati di parzialità».

Le sostanze. Nei 20 parchi pubblici in questione sono state rinvenute in totale 14 sostanze chimiche diverse tra le quali pesticidi, conservanti ma anche prodotti per la disinfestazione (per la zanzara tigre, ad Egna e Laghetti).

I parchi incriminati. Sono risultate positive le analisi condotte a Frangarto, nella strada di Castelfirmiano (due sostanze), a Cornaiano in via dell’Agnello (tre sostanze), a Laives in via Marconi (tre sostanze)e a Penone, nel Comune di Cortaccia (tre sostanze nocive).

Alta tensione a Cortaccia. Dopo la presentazione dei dati, nel corso di una serata pubblica a Cortaccia, c’è stato uno scontro durissimo tra ambientalisti del fronte «no-pestidici» e contadini. «Gli agricoltori - commenta Koen Hertoge - si sono sentiti attaccati. In realtà noi apprezziamo il loro lavoro ma riteniamo che nei parchi pubblici i valori di queste sostanze debbano essere a zero. Sempre. Tra l’altro, oltre ai contadini, possono contribuire anche i prodotti usati dalle giardinerie comunali. Bisogna intervenire il prima possibile».

Medici ed esperti. La parte medica è stata illustrata dalla dottoressa Elisabeth Viertler che si è soffermata sui rischi del massiccio utilizzo di pesticidi. Micheal Oberhuber, direttore del Centro sperimentale di Laimburg ha sottolineato che «i valori nei parchi dovrebbero essere a zero. Stiamo lavorando sodo per arrivarci con la ricerca». Il fronte “no-pesticidi” ritiene che non sia abbastanza. «Si sta lavorando con troppa calma. Senza tenere conto delle possibili ripercussioni sulla saluta dei bimbi».

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