La storia

Laives, la scultura dimenticata di fronte al teatro Coseri

La denuncia di Luca Bertolini: «Lo stesso accadde anni fa per la statua dedicata a Falcone e Borsellino»


Jimmy Milanese


LAIVES. La più famosa è forse quella dell'artista francese Bernard Bezzina a Montecarlo, ma per chi vive a Laives, l'opera che raffigura una mano in legno collocata negli anni Ottanta nel parco di fronte al teatro dedicato a Gino Coseri è qualcosa di più di una semplice opera artistica a cielo aperto.

A denunciare il fatto che la mano versi in uno stato di degrado è il consigliere comunale Luca Bertolini, particolarmente sensibile al tema della cultura come strumento capace di unire tra di loro le generazioni. «Non è mia intenzione sollevare alcuna polemica, ma mi chiedo se a fronte di progetti futuri annunciati, non sia il caso prima di occuparsi delle opere che Laives già ha e che purtroppo versano in stato di abbandono o degrado», si chiede Bertolini, girando allo stesso tempo una richiesta all'Amministrazione comunale.

«Chi ha passato l'infanzia a partire dagli anni Ottanta a Laives, sicuramente prima o poi si è arrampicato su quella mano assieme agli amici. Ho chiesto in giro a diversi concittadini, ma nessuno di quelli con cui ho parlato ricorda l'autore dell'opera. Questo è un segno del fatto che, quando non adeguatamente valorizzate e accompagnate da targhe informative, nella coscienza collettiva della popolazione le opere a cielo aperto presenti nei territori cittadini perdono progressivamente il loro significato, e questo è un dato sicuramente negativo al quale chiedo di riparare», sintetizza l'ex candidato sindaco e ora consigliere di opposizione che rincara la dose: «Per i 200 anni di Laives Comune libero, l'Amministrazione comunale aveva realizzato delle installazioni che per ora sono ancora li, ma ricordo cosa accadde qualche anno fa con la statua dedicata a Falcone e Borsellino nell'omonima piazza e per la quale chiedemmo a più riprese un’azione di pulizia e ripristino del suo decoro. Oggi, invece, la mano sfasciata posta nel parco davanti al nostro teatro è preda delle intemperie, tanto che ci piove e nevica dentro. Quello squarcio nella mano e il legno che marcisce mette tanta tristezza e fa trasparire una modesta cura delle opere presenti sul territorio», spiega Bertolini.

È un appello alla valorizzazione di quanto, dal punto di vista culturale, offre il territorio, quello del consigliere comunale che sulla questione cita il caso di Merano come esempio di località dove le opere artistiche a cielo aperto godono di un alto livello di cura e protezione anche dalle mani di quei vandali che molto spesso agiscono nel disprezzo dell'arte stessa.

Per questi motivi, è partita immediatamente una segnalazione da parte della Lista Civica che annuncia di voler presentare un’interrogazione sulla vicenda della mano in stato di degrado. «La manutenzione delle opere presenti sul territorio, nonché la loro valorizzazione, possibile anche attraverso targhe che ne descrivano la storia, la simbologia e il valore, riteniamo debba essere (o diventare) una priorità per il comune di Laives. In questo modo si potrebbero comprendere meglio le opere per valorizzare la storia del territorio. Compresa la scultura nella rotatoria all'ingresso di Laives che simboleggia la lotta della nostra società contro la violenza sulle donne ma che lasciata così, senza alcun tipo di indicazione, ben presto anche quella installazione perderà di significato», sottolinea il consigliere comunale.

Un’interrogazione annunciata con la quale Bertolini cercherà di far riemergere il significato storico e artistico di un'opera che nel ricordo collettivo è stata per tanti un luogo di divertimento, oggi che molti cittadini di Laives sembrano avere dimenticato i motivi che portarono, circa quarant'anni fa, a decidere per la realizzazione di una mano in legno al centro del parco.













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