Il ricordo

Morto a 102 anni a Egna uno dei fondatori dell’Associazione alpini

Isidoro Carlotto emigrò a 20 anni con la famiglia dal vicentino per fare il mezzadro Il fratello Umberto era arrivato a 105. Il vicesindaco: «Un esempio e un lavoratore instancabile»


Massimiliano Bona e Bruno Tonidandel


EGNA. Con la morte - a 102 anni - di Isidoro Carlotto se ne va un altro pezzo di storia degli italiani della Bassa Atesina. Tra l’altro stiamo parlando di una famiglia di centenari perché il fratello Umberto era arrivato a 105 mentre Isidoro - che è tra i fondatori degli alpini di Egna - lo ha anticipato di soli tre anni.

I primi a dare la triste notizia sono stati gli amici del Coro della Brigata Alpina Tridentina in congedo: «È andato avanti il reduce di Albania Isidoro Carlotto, 102 anni, appartenente al Gruppo Alpini Egna».

A ricordarlo anche il vicesindaco Giorgio Nones. «Classe 1919, è stato un lavoratore instancabile nei vigneti. Una persona sempre sorridente e garbata che teneva ancora al suo dialetto vicentino. Ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro. Un alpino doc. Sentite condoglianze alla famiglia da parte mia e della giunta».

Nel 1939, con mamma Gilda e papà Luigi, Isidoro Carlotto, emigrò dal Vicentino. Erano stufi di vedere quasi tutti gli anni le loro terre ad Arcugnano sommerse dalle acque. Fecero i bagagli e approdarono a Egna, chiamati da alcuni vecchi vicini di casa che, prima di loro, decisero di stabilirsi in Bassa Atesina. Allora Isidoro aveva 20 anni ed era un ragazzone dalle mani larghe e dalle braccia forti. Come il papà Luigi e come il nonno erano nati contadini. E anche a Egna lavorarono la terra. Da qui non si mossero più.

Dopo il suo arrivo a Egna nel 1939 Isidoro trascorse due anni a casa degli amici vicentini, nel 1941 ebbe l’opportunità di lavorare come mezzadro nel vigneto del maso del Castello di Mazzon di proprietà di un nobile di Innsbruck. «Gente per bene – raccontò Isidoro alla festa per i 100 anni – generosa e onesta che sapeva apprezzare il nostro lavoro». Solo nel 1991 Isidoro, che nel frattempo aveva formato la sua famiglia, lasciò Mazzon e andò a vivere, con la moglie e la figlia in via Roma a Egna.













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