Il lutto

Muore a 52 anni stroncato da un male incurabile 

Bassa Atesina in lacrime, Horst Grunser lascia moglie e figlia. Da 30 anni lavorava per la Bignami di Ora. Il titolare: «Era uno di famiglia, è un colpo durissimo»


Bruno Tonidandel


ORA. Profonda commozione a Termeno, a Ora e a Montagna, ma anche in altri centri della Bassa Atesina, per l’improvvisa e prematura scomparsa di Horst Grunser: il 13 giugno scorso aveva compiuto 52 anni. Un male terribile, dopo pochi mesi di sofferenze, l’ha portato via all’affetto dei suoi cari, dei suoi amici, dei suoi datori di lavoro. Lascia nel dolore la moglie Monika, originaria di Caldaro e la sua amatissima figlia Tamara che chiamava “schatzele”, “tesoruccio”. Affranti dalla scomparsa anche i genitori Marianne e Josef.

Horst Grunser era originario di Montagna e una decina di anni or sono si era trasferito a Termeno, mantenendo però ben stretti i legami con il suo paese natale, tanto che era socio attivo anche nella compagnia degli Schützen. La sua passione però, oltre che per la sua famiglia e la caccia, era il lavoro alla “Bignami” di Ora, azienda leader in Italia, fin dal 1937, nella distribuzione di armi da fuoco e di articoli per la caccia, per lo sport e del settore dell’ottica.

Sconvolta per la scomparsa di Horst anche la famiglia Berti, titolare della “Bignami”. «Lavorava per noi da quasi 30 anni – ci dice commosso Achille Berti – Era più che un dipendente, era un membro della nostra famiglia; avevamo con lui un legame di amicizia oltre che di lavoro e godeva della nostra totale fiducia, anche perché era un prezioso collaboratore, capace e disponibile con una fantastica dedizione aziendale. Per noi quindi è una perdita enorme e tutta la nostra famiglia è vicina in questo momento alla moglie e alla figlia».

Molte le attestazioni di cordoglio anche da parte dei clienti della “Bignami” e di coloro che avevano avuto rapporti di amicizia e di lavoro. Anche perché Horst Grunser partecipava per la “Bignami” ad eventi e a fiere in Italia e all’estero. La rivista “Armi e Tiro” ha voluto ricordare Horst, «una persona con la quale da molti anni avevamo sì rapporti di lavoro, ma anche di amicizia, di caccia, di racconti, della passione per grandi armi. Sono centinaia le volte che abbiamo fatto riferimento a lui per un consiglio, un aiuto e sempre abbiamo trovato una persona disponibile e attenta». E la rivista conclude: «Conserviamo con affetto le ultime foto che ci aveva mandato della sua ultima caccia al camoscio».

Moltissimi i fedeli che l’altro pomeriggio hanno voluto accompagnare Horst verso il suo ultimo viaggio al cimitero di Termeno. Attorno al feretro i cacciatori di Termeno che hanno poi salutato il compagno con il tradizionale saluto: «Weidmannsheil Horst».













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