Pochi, in Parrocchia aumentano i volontari 

Con l’arrivo di don Tosi. «Il lavoro di squadra è stato apprezzato e condiviso dai fedeli» Tra i prossimi impegni la sanificazione della sagrestia per farla diventare un punto di incontro


Massimiliano Bona


Salorno. L’arrivo di Don Pierluigi Tosi a Salorno, ma anche nella frazione di Pochi, ha portato con sé il vento (positivo e fresco) del cambiamento, sempre nel segno della condivisione. In questo contesto nella frazione di Pochi è stato anche possibile reclutare nuovi volontari, fatto quest’ultimo tutt’altro che scontato di questi tempi, con una Chiesa che soffre non poco anche in periferia. Ne abbiamo parlato con il referente locale Eraldo Schaffler.

«La giovane esperienza della parrocchia di Pochi di Salorno, di riunirsi in gruppo per servire, ci sta regalando i suoi frutti. Il lavorare in comune è fare esperienza di ‘Chiesa’. Il trovarsi insieme come cristiani e condividere gli impegni sono stati gli obiettivi del nuovo parroco Don Pierluigi. Certo il lavoro in comune richiede una coordinazione degli impegni personali e questo spesso non è facile, richiede un forte impegno e dedizione. Tuttavia l’esperienza che si sta consolidando nella nostra parrocchia continua con zelo». Nei giorni precedenti la festività del Ringraziamento è stato bello vedere tante persone, volontarie e volontari, impegnarsi nella pulizia della Chiesa e nella preparazione degli addobbi. «Il risultato è stato incoraggiante, ha confermato l’efficacia del lavoro di ‘squadra’, e ha riscosso l’apprezzamento dei parrocchiani. Anche la ricorrenza di San Nicolò, nonostante le restrizioni, seppur in tono ridotto, è stata festeggiata. I bambini, al termine della celebrazione eucaristica, hanno potuto incontrare un figurante, nelle vesti del Vescovo, che ha distribuito dolci e sorrisi. L’impegno e la collaborazione dei numerosi volontari è stato profuso anche nella preparazione della Chiesa per il tempo dell’Avvento e del Santo Natale; guidati da un comune motto che si può sintetizzare in ‘fare bene il bene’».

« L’impegno del parroco continua nell’incoraggiare, coinvolgere e responsabilizzare la comunità parrocchiale per organizzare un gruppo di lettori da impegnare nella lettura dei testi della Liturgia della Parola nonché alcuni ragazzi per formare un gruppo di chierichetti; infine, non ultimo, costituire un gruppo di catechisti qualificati per collaborare nella catechesi di preparazione ai sacramenti dell’iniziazione». L’attenzione di don Pierluigi Tosi verso la chiesa si è potuta constatare già nei primi giorni dalla sua nomina a parroco con la sostituzione della vecchia bacheca, all’ingresso della chiesa, che risentiva sia della vetustà sia delle intemperie, con un nuovo modello più pratico e idoneo ad ambienti esterni. «L’apprezzamento per l’impegno profuso è manifestato dalla partecipazione, sempre più numerosa, alla Celebrazione Eucaristica e dal crescente numero di collaboratori volontari».

Sagrestia da risanare.

Un altro grande impegno attende don Tosi. «Parlo - prosegue Schaffler - della sanificazione della sagrestia per la quale urgono alcuni interventi, nonostante si sia già provveduto ad imbiancarla. Anche la parrocchia, al fine di poterla aprire ai parrocchiani come punto di incontro, deve essere ristrutturata in particolare nei servizi essenziali, attualmente impraticabili. Sicuramente questi ultimi obiettivi richiedono un’oculata valutazione economica, cosa questa che è sempre all’attenzione del parroco. Il cammino è lungo ma l’impegno del nostro ‘pastore’ è tenace e sicuramente, superato questo periodo pandemico, sarà portato a termine. So per esperienza che i cambiamenti, per alcuni, spesso portano a una reazione di rifiuto, mutano consuetudini radicate nel tempo, altri invece possono sentirsi estromessi da un ruolo ricoperto e talvolta vissuto come fosse un proprio diritto. Ma non è così. L’etimologia della parola ‘Chiesa’ comprende anche, oltre al luogo di culto fisico, la riunione dei fedeli, la comunità chiamata a collaborare; questo è fare ‘Chiesa’ e, come ci insegna la nostra fede, bisogna affrontare cristianamente e con umiltà ciò che ci riserva la vita».

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