Salorno, in regalo per i 18 anni la tessera di donatore Admo
Moreno Giacomozzi: «Se posso salvare una vita sono felice» Il trapiantato Tait: «Sono scelte che riempiono il cuore»
SALORNO. È di Salorno e ha 18 anni uno dei più giovani donatori dell’Admo in Alto Adige. Si tratta di Moreno Giacomozzi, studente di quarta superiore a Bolzano, che alla domanda «perché lo fai?» ci ha risposto con una semplicità e un’umiltà davvero disarmanti. «Ho la possibilità di salvare una vita e per farlo basta dire "sì, voglio donare". L’ho fatto sostanzialmente per questo».
A Salorno, è bene sottolinearlo, c’è forse maggiore sensibilità che altrove, per l’opera di proselitismo che sta facendo Claudio Tait, trapiantato dal cuore d’oro diventato testimonial dell’Admo.
«Trovo veramente molto bello quello che Moreno mi ha scritto: "Adesso che ho 18 anni volevo chiederti cosa devo fare per iscrivermi ad Admo..". Facile la risposta: «In primis devi volerlo e questo tu l'hai già dimostrato», ho pensato io. Il resto sono dettagli. Due chiacchiere, un caffé, un modulo... Queste sono quelle soddisfazioni che ti riempiono il cuore perché forse nemmeno te ne rendi conto, caro ragazzo, di quanto sia bello che tu alla tua età abbia concretizzato un pensiero come questo».
Generoso e di una gentilezza fuori dal comune Moreno ci ha spiegato cosa l’ha portato a fare questo passo: «Faccio ancora le superiori, sono in quarta all'Iiss Galilei dove studio chimica e biotecnologie ambientali. Admo mi è stata presentata da Claudio in una serata informativa a Pochi di Salorno. Successivamente, a scuola, hanno organizzato un incontro con la presidente altoatesina dell'associazione Emanuela Imprescia. La sua testimonianza ha colpito particolarmente me e altri ragazzi presenti all'incontro (alcuni dei quali si sono poi iscritti anche il giorno stesso). Una volta compiuti i 18 anni mi sono detto che non c'erano motivi per aspettare ad iscriversi, ho sentito Claudio, compilato il modulo di iscrizione e adesso aspetto la chiamata per la tipizzazione. Mi lusinga che mi abbiate contattato ma ci tengo a dirvi che siamo davvero in tanti ad aver deciso di iscriverci appena compiuti i diciotto anni». Una generazione che dà segnali forti. E fa ben sperare.
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