Salorno, non tutti i morti possono riposare in pace 

Se i figli delle persone scomparse si sono trasferiti hanno diritto solo al loculo Una ex residente: «Dovrei spendere 4mila euro per l’esumazione: una follia» 


di Massimiliano Bona


SALORNO. A Salorno, piccolo centro della Bassa al confine con il Trentino con 4 mila abitanti ed un cimitero ormai ai limiti della capienza, non tutti i morti possono riposare in pace. Se i figli (o i parenti in linea diretta) non sono più residenti in paese non è più possibile, infatti, rinnovare la concessione cimiteriale. Le proteste, in questi giorni, sono numerose. Il caso tipo è quello illustrato da W.S., trasferitasi nella vicina Zambana, che ha manifestato tutto il suo disappunto: «Sono una ex residente di Salorno. I miei genitori deceduti parecchi anni fa e sono sempre stati residenti in questo Comune. Da poco mi è scaduta la concessione cimiteriale e secondo il regolamento io non posso più rinnovarla perché vivo altrove. Mi chiedo se sia davvero possibile che - come figlia - pur avendo sempre pagato la tassa cimiteriale annuale io debba spendere una cifra vicina ai 4000 euro per un'eventuale esumazione, cremazione della salma e acquisto del loculo. Non trovo corretto che una persona si debba accollare una spesa simile pur essendoci ancora un erede in linea diretta disposto a pagare il rinnovo della concessione cimiteriale, ovviamente meno gravoso dell’esumazione e della cremazione. Penso che questa regola debba essere rivista, anche come forma di rispetto (per chi non c’è più ndr). So di non essere l’unica persona non più residente ad avere questo problema». In effetti i commenti, in rete, si sprecano. I casi analoghi sarebbero più d’uno. Sulla questione abbiamo interpellato il vicesindaco Ivan Cortella, che ha promesso di portare il tema all'attenzione della giunta. «Ampliare il cimitero, purtroppo, è impossibile. Se escludiamo le città il nostro è uno dei più grandi su scala provinciale. Certo, bisogna trovare soluzioni migliori e mi impegno a portare il tema nell’esecutivo. Capisco la rabbia della signora in questione, che ha comunque diritto ad avere un loculo». C'è chi, per aggirare l’ostacolo costituito dal regolamento, ha cambiato l'intestazione della tomba, ma bisogna comunque trovare un parente disposto a farlo. Già, ma cosa dice il regolamento? Semplicemente che allo scadere della concessione pluriennale, «con il pagamento della tariffa prevista, possono effettuare il rinnovo il coniuge, il convivente more uxorio, uno dei figli, uno dei genitori, uno dei nipoti (se discendenti in linea retta), uno dei fratelli del defunto o uno dei cugini». L’unica condizione, però, è la residenza.

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