Tre appartamenti nella storica cantina: Cornaiano si indigna 

Un’associazione spinge perché il Comune la acquisti Il proprietario: rinuncio solo se incasso 350 mila euro


di Massimiliano Bona


CORNAIANO. Se a Cornaiano in ballo c’è la sorte delle cantine vinicole è quasi scontato attendersi una levata di scudi da parte dei residenti - o meglio di una parte di essi - che non tollerano speculazioni di sorta. Anche se si tratta di edifici che non sono sotto tutela delle Belle Arti.

La giunta comunale si è occupata nell’ultima seduta di uno di questi immobili di proprietà di Christoph Gasser, titolare della Unifin (società che ha realizzato l’edificio con il supermercato a San Michele), che sarebbe intenzionato a farne tre appartamenti di 70-80 metri quadrati. Un’operazione immobiliare come tante altre, almeno sulla carta, ma che in questo caso tocca particolari sensibilità. La commissione edilizia comunale, tra l’altro, ha già dato il via libera al progetto sebbene parte dello stabile si trovi sotto terra. «Naturalmente - spiega il vicesindaco Massimo Cleva - sarebbe necessario prevedere un sistema di aerazione forzata. Ma questo, nella discussione, è un aspetto tutto sommato relativo».

L’associazione Weinwelt Girlan, che da anni sogna di ottenere fondi pubblici per realizzare il Vineum, ha già gridato allo scandalo.

«Non è possibile - ha fatto sapere alla giunta comunale - che una cantina con una lunghissima tradizione e delle splendide volte al suo interno venga sacrificata sull’altare della speculazione. Per farne appartamenti. Tocca al Comune farsi avanti per comprare l’immobile».

La società immobiliare che fa capo a Gasser ha spiegato al Comune che potrebbe desistere e fare marcia indietro solo a fronte di un’offerta congrua da parte dell’amministrazione: 350 mila euro.

Resta da capire se al Comune serva davvero un immobile di questo tipo e sopratutto per farne cose. Il Comune, tra l’altro, è impegnato ad alienare edifici utilizzati solo in parte o comunque non adeguati alle sue esigenze. La giunta ha già fatto un sopralluogo per rendersi conto dello stato dell’arte. L’ultima parola, però, sarà pronunciata dal consiglio comunale nella seduta di febbraio. Resta da capire se vinceranno le lobby o il buon senso.

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