È di Laces la «nonna» dell’Alto Adige, i 107 anni di Maria

La più anziana in provincia risiede nella locale casa di riposo Attiva, ricorda una vita all’insegna di lavoro e indipendenza



LACES. Quest’anno punta a quota 108. La cittadina più anziana dell'Alto Adige, Maria Rechenmacher di 107 anni, chiamata affettuosamente “Moidl”, trascorre in un clima armonioso e sereno le sue giornate, insieme alla sorella Anna di 95 anni, circondata dalle amorevoli cure della direttrice Iris Cagalli e di tutto il personale della casa di riposo “Anna Bergheim” a Laces.

Nata nel 1909 in un maso di Tarres, frazione di Laces, la signora Maria è nata il 7 ottobre. Il suo ultimo compleanno è stato festeggiato con una bella festa che l'ha vista attivissima protagonista, già di primo mattino, quando si è fatta acconciare i capelli e preparare il suo “ Dirndl” preferito dal corsetto nero con ricami floreali.

Nel pomeriggio, l'anziana signora si è intrattenuta con le autorità e ha voluto anche fare alcuni giri di danza. Poi insieme ai suoi ospiti ha gustato la torta e partecipato al “Törggelen” in suo onore.

La signora Maria è un'arzilla vecchietta dallo sguardo limpido, vivace e curioso, nonostante la sordità capisce tutte le domande che le vengono rivolte, ricorda con molta chiarezza gli episodi più importanti della sua vita e gli accadimenti che hanno segnato il secolo scorso. Figlia maggiore di otto fratelli, ha dovuto fin dall'età di cinque anni farsi carico della famiglia dopo che il padre era andato in guerra (per fortuna ritornò sano e salvo). Padre di cui ancora adesso ha un ricordo bellissimo. Maria ha accudito i fratelli più piccoli, curato le bestie, aiutato la madre nei lavori di casa. In quella situazione difficile ben presto ha dimenticato cosa volesse dire essere bambina perché non sapeva neanche come fosse fatta una bambola e ancor meno cosa fosse essere adolescenti. Nonostante la vita molto laboriosa è riuscita anche ad andare a scuola con maestri molto severi. Ricorda di aver lavorato tanto, prima nel maso di famiglia, poi come cuoca in un maso molto grande con tanti contadini.

Una vita la sua costellata di anni di duro lavoro che le hanno forgiato il carattere rendendola indipendente, tanto da non volersi, nonostante le occasioni, sposare, perché la libertà di fare, di pensare autonomamente veniva prima di tutto. Un carattere volitivo e determinato. Una donna di altri tempi, con la consapevolezza già allora della parità dei diritti fra uomo e donna.

Nonostante la sua scontata quotidianità, con il suo modo di essere Maria ha contribuito a costruire la società di oggi e a conquistare e difendere i diritti delle donne. Maria insieme alla sorella ha vissuto indipendentemente in un appartamento annesso alla casa di riposo dal 2007 fino a pochi mesi fa, quando ha deciso di soggiornare a tempo pieno all'interno dell’edificio principale. Il suo augurio per l'anno nuovo è stato quello di avere sempre una buona salute. (dg)













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