È morto dopo 12 giorni il ragazzo finito nel lago

Era stato salvato dai passanti dopo essere uscito di strada con l’automobile Toni Öhler aveva solo 19 anni. Il ricordo della famiglia e dei compagni di squadra


di Massimiliano Bona


BOLZANO. È morto dopo dodici giorni di agonia alla clinica universitaria di Innsbruck il giovane tappezziere di 19 anni di Auna di Sopra Toni Öhler, che venerdì 2 dicembre era finito con la sua Ford Fiesta nel laghetto ci Costalovara, in parte già ghiacciato. Quel giorno stava andando a lavorare a Soprabolzano, quando ha perso il controllo della sua utilitaria, centrato una cabina elettrica, divelto una recinzione per poi finire in acqua. Forse per l’asfalto scivoloso o per un attimo di distrazione. All’incidente - erano passate da poco le 8 - hanno assistito diversi pendolari e tre di essi si sono subito mobilitati nel disperato tentativo di salvargli la vita. Tra loro una ragazza che lo seguiva in auto, l'ex proprietario dell'Hotel Am Wolfsgrubenersee e un dipendente della ditta Rottensteiner che trasportava sul camion una piccola autogru. C'è chi ha allertato la centrale operativa del 118, chi si è tuffato in acqua per aprire i finestrini dell’auto e chi ha attaccato una fune alla gru per accelerare i tempi di recupero. Poi sono arrivati i vigili del fuoco volontari di Auna di Sotto, i sommozzatori e il Pelikan 1 con l'infermiere Jürgen Salutt e il medico d'urgenza Alexander Franz. È seguita un’ora e mezza di rianimazione - anche in volo - fino alla clinica universitaria di Innsbruck, dove il tappezziere di 19 anni ha lottato come un leone tra la vita e la morte. Nei primi giorni i medici hanno sperato di riuscire a salvarlo, anche perché Toni era uno sportivo (giocava ad hockey con la squadra amatoriale degli Skulls) ed aveva un cuore forte. Poi le sue condizioni sono peggiorate. «È rimasto in acqua troppo a lungo (una decina di minuti circa ndr) e la sua temperatura era scesa a 29 gradi. Quello di Toni - spiega uno dei medici - è un caso di anossia, ovvero la mancanza prolungata di ossigeno alle cellule cerebrali».

Dopo aver creduto, a lungo, in un suo recupero i genitori, Irene e Alexander (commerciante molto noto sul Renon, tanto da essere nel direttivo della categoria), hanno deciso - con un senso impotenza e di vuoto nel cuore - di non prolungare oltre la sua lenta agonia. A piangerlo, oggi, sono davvero in tanti. I fratelli Thomas, Robert e Maria, la fidanzata Julia, i nonni e gli zii. «Un grazie particolare - scrivono i genitori nell’epigrafe - va a Karl e Richard, che lo hanno soccorso per primi, ma anche al reparto di terapia intensiva di Innsbruck. Sconcertati e infinitamente tristi salutiamo il nostro amato Toni. Ci mancano le parole...».

L’addio della fidanzata. Sul suo profilo Facebook Toni aveva postato una bella foto assieme alla fidanzata, Julia, mentre quest’ultima gli dava un bacio tenero sulla guancia. Un gesto dolce e spensierato. Lei, ieri, ha voluto ricordarlo con una frase che dice molto della loro unione. «Toni, tesoro mio, nel mio cuore avrai sempre il posto più grande».

Il saluto dei colleghi, dei compagni di squadra e della sorella. Toni era uno sportivo, con la «S» maiuscola, e la sua passione era l’hockey su ghiaccio. Militava nella formazione degli Skulls, che disputa la «Rittner Hockey Liga», un campionato amatoriale che sull’altopiano del Renon ha un grande seguito. E Toni era tra i protagonisti. «Caro Teindl (il soprannome di Toni), profondamente colpiti dalla tua improvvisa scomparsa, vogliamo ringraziarti per le tante belle cose fatte e i momenti trascorsi assieme. I tuoi compagni di squadra». Ugualmente commossi anche i colleghi di lavoro che non dimenticheranno mai «il tempo trascorso assieme: ci mancherai tantissimo», ma anche la sorella Maria, che ieri ha postato una bella fotto assieme a Toni ricordando «i vecchi tempi» passati a ridere e scherzare assieme. Una giovane vita spezzata troppo presto. Il funerale di Öhler si terrà venerdì alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Auna di Sopra.

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