È morto Nardin il medico «volante» del soccorso alpino



BOLZANO. Ha dedicato la sua vita agli altri. Giorno dopo giorno ha aiutato, assistito e salvato persone in difficoltà. Ieri, però, Michele Nardin, 51 anni, anestesista del San Maurizio, medico e cofondatore dell'Aiut Alpin Dolomites, si è spento dopo anni di malattia. In lutto tutto il mondo del soccorso alpino dell'Alto Adige.

La notizia della scomparsa di Michele Nardin ha sconvolto tutti quelli che lo conoscevano: amici, colleghi, infermieri, soccorritori e alpinisti. Tutti amavano Michele, perché dava e insegnava ai medici più giovani l'importanza del mestiere scelto: salvare vite, tranquillizzare i feriti, ma soprattutto, guardare sempre avanti con determinazione. È quello che ha sempre fatto anche lui, come anestesista del pronto soccorso dell'ospedale San Maurizio di Bolzano e come soccorritore dell'Aiut Alpin Dolomites, di cui è stato uno dei fondatori.

E' scomparso a soli 51 anni. Il male incurabile, scoperto quattro anni fa, sembrava essere sparito. Invece, pochi mesi fa si è ripresentato, senza lasciargli scampo. Ieri pomeriggio, con lui c'erano la moglie Nelli e i tre figli Michele, Christian e Peter. Lo ricorda commosso Raffael Kostner, co-fondatore dell'elisoccorso Aiut Alpin e amico da una vita: «Per me è stato innanzitutto un grande amico - racconta -. Abbiamo iniziato l'avventura Aiut Alpin insieme nel 1987. Due anni prima, quando lui prestava ancora servizio come medico sugli elicotteri dell'Esercito, ci siamo conosciuti.

Avevamo la stessa passione: l'alpinismo. Ad un certo punto, abbiamo deciso che era arrivato il momento di mettere su qualcosa di concreto. E così è nata l'Aiut Alpin. Michele era molto competente e bravo. Aveva le idee chiare. Sapeva cosa bisognava fare per migliorare gli interventi. Era il suo modo di vivere. In ospedale faceva la stessa cosa: ha contribuito a migliorare il lavoro in pronto soccorso e le emergenze». Kostner ricorda che per Michele Nardin «tutto andava troppo a rilento».

E aggiunge: «Faceva fatica ad accettare la lentezza, la burocrazia. E pensare che fino a pochi giorni fa, collaborava ancora con l'Aiut Alpin. Ha creato un gruppo strepitoso. 25 medici, tutti anestesisti, che lavorano con noi. Questo lo dobbiamo a Michele». Tutti i soccorritori dell'Aiut Alpin lo ricordano in una nota: «Sin dall'inizio, Michele ha portato avanti con grande dedizione il suo lavoro di direttore sanitario dell'Aiut Alpin. Ricordiamo che lo ha sempre fatto da volontario e gratuitamente e con grande competenza. Per noi tutti è una grave perdita ed in questo momento di dolore vogliamo stringerci attorno alla moglie e ai figli». Nei prossimi giorni verrà resa nota la data dei funerali.













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