Ötzi all’ex Ina, trattativa da 7 milioni

Provincia e Comune stanno preparando le stime per l’incontro con Tosolini. In ballo il piano di recupero di tutto il palazzo


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Arno Kompatscher andrà da Pietro Tosolini e gli chiederà di vendergli il palazzo ex Ina a Ponte Talvera. Ieri la conferma. La Provincia vuole duemila metri. Almeno. È quanto hanno proposto i funzionari del museo di Ötzi per la nuova casa della mummia. E sono da ricavare tutti dentro la facciata razionalista e i portici curvi nell’edificio che ospita la Biblioteca Civica. Anche il prezzo è sul tavolo di Provincia e Comune e presto sarà anche su quello di Tosolini. «I parametri immobiliari in quella parte di città vanno da 4 a 3,5 mila euro al metro» dicono in municipio. «Se è così - aggiunge l'assessore alla cultura Sandro Repetto - possiamo aspettarci che ci chieda dai 5 ai 7 milioni». Conoscendo l'imprenditore, Kompatscher non si aspetta sconti. Ma ha scelto comunque di muoversi allo scoperto. «Abbiamo deciso di fare tutto con la massima trasparenza», spiega il suo vice, Christian Tommasini. «So che ci potrebbe essere il rischio di innescare una trattativa al rialzo - aggiunge - ma tutti noi contiamo che si mettano al centro gli interessi della città». E gli "interessi" sono la nuova casa di Ötzi e il polo museale che parte da via Leonardo da Vinci, percorre via Cassa di Risparmio e sale da via Museo fino all'imbocco di Ponte Talvera. Renzo Caramaschi intanto insiste: «Tosolini è un imprenditore ma questa volta deve mettersi una mano sul cuore». Anche perché "l'operazione sminamento" nel terreno dei rapporti sempre conflittuali tra Provincia e Municipio, come la definisce Tommasini, ha fatto sì che adesso «i soldi per Bolzano capoluogo ci siano e l'occasione è da non perdere». In Comune stanno facendo i conti. Ufficiosamente, nei corridoi dell'Urbanistica, contano su una base di trattativa sul livello di quella immaginata dall'assessore Repetto.

«Ma attenzione - insiste Tommasini - non andiamo lì col cappello in mano. Abbiamo sempre pronto il piano B che prevede il collegamento sopra o sottoterra tra il museo di Ötzi e il Civico».

E Caramaschi: «In ogni caso smetteremo tra un paio d'anni di pagare l'affitto per la Biblioteca Civica, sempre nel palazzo Ina, visto che si trasferirà nel nuovo Polo di Corso Libertà». Insomma, sia Tosolini che il duo Comune-Provincia hanno interesse a condurre in porto la trattativa.

La notizia è che, in questi giorni e alla luce dell'intenzione di collegare i musei alla vecchia biblioteca, in Comune è stato tirato fuori dai cassetti il piano di recupero che lo stesso Pietro Tosolini aveva presentato all'allora commissario Michele Penta per ridisegnare la sua proprietà all'imbocco di Ponte Talvera.

Una variante, curata dall'architetto Roberto Palazzi, che prevedeva di mantenere intoccata la facciata porticata curva e tutto il complesso all'esterno perché fa parte di un "insieme"urbanistico sottoposto a tutela. Ma di muoversi con più disinibizione all'interno. Con nuove unità immobiliari, terziario e negozi.

«È un piano di recupero interessante - dice il sindaco - e possiamo iniziare a metterlo sul tavolo per capire in che modo muoverci nella trattativa e collegare il palazzo al progetto del grande museo».

Per ora gli uffici provinciali e comunali attendono. Ufficialmente. Nel concreto sono sul tavolo i progetti di riqualificazione che erano stati messi in campo quando era all'orizzonte soltanto il restauro conservativo e l'ampliamento del Museo Civico.

Ma il parallelepipedo immaginato nel concorso di idee col collegamento interno tra vecchi e nuovi volumi è ancora giudicato molto funzionale anche alla luce della decisione di comprendere nel perimetro del Polo museale anche il palazzo ex Ina.

Il nuovo complesso che ne risulterebbe potrebbe mettere in connessione tipologie architettoniche molto dissimili (il Civico neogotico, la Fondazione Cassa di Risparmio, il razionalismo del palazzo ex Ina) contando su una serie di collegamenti di matrice contemporanea, sia nei volumi che nei materiali.

Una sfida progettuale estremamente interessante che darebbe "tensione" architettonica alla nuova città dei musei bolzanina.

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