CLIMA

A Bolzano, aiuole e alberi sopra i tetti per combattere il caldo

Prende il via il progetto “Justnature” per affrontare il fenomeno delle isole di calore: la prima iniziativa di “tetto verde” a Palazzo Schgraffer



BOLZANO. La guerra è partita. Nascosta, ancora un po’ invisibile perché si svolge al di sopra del nostro sguardo. È l’offensiva contro le isole di calore, quel fenomeno molto poco democratico che divide la città in quadranti privilegiati e altri meno, che fa accendere i condizionatori anche quando se e potrebbe fare a meno e che, soprattutto, ha molto a che fare con l’inquinamento. E dunque l’aria che si respira.

Un esempio? A Bolzano sud, in certe giornate ma ormai sempre più frequenti, la temperatura è mediamente superiore rispetto alle zone meno esposte di almeno due gradi.

E così alcuni quartieri, da Don Bosco ad Europa soffrono ugualmente di un sensibile surriscaldamento. Aumentato poi dal fitto dei caseggiati e dal traffico implacabile.

Perché la guerra è sopra le nostre teste? La ragione è che si attua sui tetti. Che, soprattutto in Zona si apprestano a trasformarsi in “tetti verdi”. Per capire di cosa si tratta basta provare a salire di un paio di piani su una casa a scelta lungo il passaggio Walther, tra la piazza e via Grappoli, e dare un’occhiata a Palazzo Schgraffer, attuale sede degli uffici finanziari del Comune per prefigurare il senso dell’operazione.

Una immissione sistematica di erbe e piante, su tutta la superficie, capaci di rilasciare benessere all’aria e anche a chi ci vive. «Perché è questo il contenuto articolato del progetto - dice l’assessora Chiara Rabini - vale a dire un combinato disposto tra lotta al riscaldamento attraverso le barriere del verde, il contrasto all’inquinamento con la diminuzione del CO2 ma anche il benessere degli abitanti».

Uno degli obiettivi dell’operazione tetti verdi è infatti pure quello di renderli fruibili a chi lavora nei piani sottostanti, trasformarli in spazi anche da vivere collettivamente. Il progetto ha un nome: Justnature.

Ed è un progetto europeo a cui aderiscono 7 città Ue. Tra cui Bolzano e Merano. L’avvio è stato dato pochi giorni fa con un convegno di due giornate nel corso del quale si sono definiti cornici ed obiettivi e chiariti contenuti scientifici e tecnologici del progetto. Che a Bolzano si appunterà nella sua prima fase a Bolzano sud. E per due ragioni. La prima è legata alle isole di calore. Come detto si tratta di un fenomeno che colpisce zone basse e poco protette in termini di verde urbano e di traffico pesante. Dunque si proverà a contrastare l’innalzamento delle temperature.

L’altra ragione attiene alla tipologia costruttiva della Zona. Che è composta per lo più da edifici a tetto orizzontale, uffici, magazzini, insediamenti industriali che ben si adattano alla stesura di una “pavimentazione” fatta di piante e verde. E che anche, con una adeguata piantumazione selettiva, possono garantire benessere anche con scarsa manutenzione e uso d’acqua. P.CA.













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