BOLZANO

A Bolzano i rifiuti trentini: 15 mila tonnellate all’anno

Siglato l’accordo fra le due Agenzie per l’ambiente. Si parte già dal 2017 . La Provincia di Trento pagherà a Ecocenter da 1,5 a 2 milioni di euro l’anno


di Davide Pasquali


BOLZANO. Alla fine succederà davvero: i rifiuti trentini verranno bruciati all’inceneritore di Bolzano. Ogni anno, Trento porterà in Alto Adige da 15 a 20 mila tonnellate di residuo secco, pagando a Ecocenter per il loro smaltimento da 1,5 a 2 milioni di euro (101 euro a tonnellata + Iva). Lo stabilisce l’accordo siglato ieri dalle due Province.

A gennaio 2017 gli assessori competenti Richard Theiner e Mauro Gilmozzi, su incarico delle rispettive giunte provinciali, avevano sottoscritto un accordo riguardante le possibili sinergie nel campo della gestione dei rifiuti. Obiettivo: utilizzare in maniera sinergica gli impianti di trattamento rifiuti presenti nelle due province e ottimizzarne la gestione. L’accordo prevede che i rifiuti urbani della provincia di Trento siano trattati nel termovalorizzatore di Bolzano e contestualmente che i rifiuti organici altoatesini siano trattati nell’impianto trentino di Cadino. Ieri, tra le Agenzie per l’ambiente delle due Province è stata sottoscritta la parte tecnica dell’accordo. Nel documento è previsto che già nel 2017 il Trentino abbia la possibilità di smaltire 15.000 tonnellate di rifiuti a Bolzano. Come confermano il direttore dell’Agenzia altoatesina per l’ambiente Flavio Ruffini e il direttore dell’ufficio gestione rifiuti, Giulio Angelucci, «la quantità da importare sarà fissata dall’Agenzia. In questo caso decisivi saranno esclusivamente i criteri ambientali, come la qualità del rifiuto urbano e la purezza».

«Così rafforziamo il partenariato strategico con Trento nell’ambito della tecnica per la tutela dell’ambiente”, sottolinea Ruffini. Con Trento già ora ci sono collaborazioni nella tutela dell’ambiente nei settori acqua, energia e rifiuti.

È in programma un ulteriore ampliamento della collaborazione nel settore della sicurezza dei prodotti chimici.

Angelucci, che ha coordinato e seguito l’accordo dal punto di vista tecnico, sottolinea che «l’Alto Adige, nella gestione dei rifiuti, già da lungo tempo, rispetta i criteri europei dell’economia circolare».

Anche gli obiettivi delle linee guida appena elaborati sono già stati attuati o si trovano in fase di attuazione. «Un punto particolarmente importante è soprattutto quello di proseguire anche negli sforzi dell’innovazione tecnica e della prevenzione. Ad esempio, il nuovo piano gestione rifiuti per l’organico contiene proposte e prescrizioni affinché il ciclo di gestione dei rifiuti possa svilupparsi in maniera ancora più sostenibile». La proposta del piano per la gestione rifiuti speciali è già stata elaborata e sarà approvata entro l’estate.

Angelucci sottolinea anche che in Alto Adige gli obiettivi di raccolta differenziata stabiliti dalla direttiva europea sono già stati quasi tutti superati. «Esiste un potenziale miglioramento nel settore della raccolta dei rifiuti organici, dei fanghi da depurazione e dei rifiuti ospedalieri. Il nuovo orientamento di questi settori è previsto dai piani gestione rifiuti», così ancora Angelucci.

«Con i rifiuti importati - sottolinea infine il direttore dell’ufficio provinciale gestione rifiuti - è possibile anche aumentare la produzione di energia termica ed elettrica del termovalorizzatore. In questo modo sarà possibile anche aumentare gli introiti a favore della collettività, mantenendo le tariffe rifiuti per i cittadini ad un livello costante e socialmente sostenibile».













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