Il caso

A Bolzano luminarie in ritardo: colpa di burocrazia e ricorsi 

Nel capoluogo montano le proteste perché le luci natalizie sono state installate soltanto in alcune strade. La ditta è stata scelta con una gara europea: 489 mila euro per un appalto di tre anni



BOLZANO. La cerimonia di accensione simbolica delle luminarie natalizie era fissata per il 24 novembre, in piazza Mazzini. Alla vigilia dell’inaugurazione del mercatino di Natale, come tutti gli altri anni. Ma la cerimonia, introdotta a suo tempo dall’assessore Angelo Gennaccaro, è stata annullata, perché l’installazione delle luminarie è in ritardo: ci sono in centro storico e in alcune strade dei quartieri, come via Resia, via Milano, via Roma. E così cominciano ad arrivare le proteste: perché in centro storico le luci ci sono già e lo stesso dicasi in alcune strade dei quartieri; perché a qualcuno piacciono e altri invece le bocciano. Al punto che c’è chi arriva a rimpiangere i ponti d’artista. Destinatario delle lamentele l’assessore Gennaccaro che ha la competenza sul decentramento.

«L’anno scorso - commenta - c’era chi protestava perché le avevamo accese troppo presto; stavolta perché siamo in ritardo. Capisco che c’è chi addobba l’albero già a settembre, ma parlare di ritardo è un po’ eccessivo. La ditta incaricata delle luminarie sta lavorando no-stop e mi assicura che per il 2 massimo 3 dicembre tutte le luminarie saranno in funzione. Più di così, sinceramente, non so cosa si possa fare».

Ma come mai quest’anno non si è riusciti a rispettare la tabella di marcia che vuole l’accensione delle luminarie in coincidenza con l’apertura del mercatino? «Abbiamo fatto il possibile per rispettare i tempi e siamo partiti un anno fa con una gara europea per l’individuazione della ditta. Le procedure sono lunghe e complesse; una commissione di tecnici, di cui non faccio parte, ha individuato nella “Sartini impianti di Reggio Emilia” la ditta vincitrice. Qualcuno dei partecipanti alla gara ha fatto ricorso e i tempi si sono allungati. Solo a conclusione della vertenza, abbiamo potuto assegnare l’incarico alla “Sartini”».

Costi? «La spesa è di 489 mila per tre anni solo per le luminarie dei quartieri, escluso il centro storico. Il contratto si potrebbe prorogare di altri due anni, arrivando ad un massimo di spesa di 816 mila euro. Una somma considerevole che il sindaco riesce a trovare nelle pieghe del bilancio».

Non sarebbe più economico comprare le luminarie e installarle poi ogni anno? «Già fatto. Si è verificato che alla fine i costi aumentano, perché il materiale va messo in deposito, bisogna fare la manutenzione e poi montarlo; molto meglio la formula del noleggio chiavi in mano».

Diversa la soluzione adottata dall’Azienda di soggiorno che è proprietaria degli addobbi, conservati nel deposito comunale, e ogni anno spende intorno agli 80 mila euro per l’ installazione. A.M.













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