A Lasa studi preventivi contro le piene dell’Adige

Nel centro venostano elaborate due proposte nell’ambito di un progetto europeo Una in particolare prevede interventi utili anche per un miglior uso del territorio


di Ezio Danieli


LASA. Le proposte avanzate nell’ambito del progetto UE dal titolo “Protezione dalle piene di Lasa” sono giunte alla stretta finale. Durante il “3° Flussraum-Forum Lasa”, tenutosi alcuni giorni fa, sono state discusse nel dettaglio le due varianti favorite dal forum, atte a garantire la protezione in caso di piena di Lasa. I rappresentati delle istituzioni coinvolte nel progetto, vale a dire Provincia, Comuni e diversi gruppi d’interesse locali, aspirano a raggiungere una soluzione di comune accordo. Entro la fine del 2012 le misure d’intervento in progetto per la messa in sicurezza del territorio di Lasa saranno presentate ufficialmente all’opinione pubblica.

«È stato avviato nel 2008 il progetto Etsch-Dialog con lo scopo di analizzare ed eliminare i deficit per quanto concerne la protezione delle piene, l’uso del territorio, l’ecologia e la funzione ricreativa del fiume Adige nell’area dell’Alta Val Venosta», ha detto Rudolf Pollinger, direttore della Ripartizione opere idrauliche della Provincia. «Da febbraio si sta lavorando concretamente a Lasa, in collaborazione con diversi gruppi d’interesse locali, per raggiungere tali obiettivi e implementarli sul territorio comunale e nelle frazioni confinanti», continua Pollinger.

In occasione dell’ultimo Flussraum-Forum di Lasa (il terzo in ordine di tempo), le due soluzioni predilette dal forum e atte a proteggere in modo più efficace la popolazione in caso di piena, a rivalutare da un punto di vista ecologico il territorio e a realizzare zone ricreative in riva al fiume, sono state analizzate e discusse dai partecipanti.

La variante più piccola prevede l’utilizzo dell’ontaneto di Oris come bacino di ritenuta in caso di piena con tempo di ritorno trentennale e centennale e l'adeguamento idraulico degli alvei dell’Adige e dello “Schgumser Graben” a Lasa.

La seconda variante più ampia prevede, in aggiunta agli interventi appena descritti, anche la ritenzione delle piene con tempo di ritorno centennale nei frutteti adiacenti il fiume e la riattivazione del paleoalveo dell’Adige. Per entrambe le varianti è previsto, inoltre, un allargamento del letto dell’Adige sul suolo pubblico in orografica sinistra a Lasa, al fine di tenere sotto controllo il trasporto di materiale detritico dell’Adige in caso di piena.

Durante la votazione per la scelta di una soluzione, è stata palesata una chiara preferenza per la variante che prevede la riattivazione del paleoalveo dell’Adige, in quanto favorisce di più la rivalutazione ecologica dell’area e le attività del tempo libero della popolazione. Tuttavia i rappresentanti del settore agricolo hanno manifestato riserve che verranno discusse nelle prossime settimane.

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