L'emergenza

A Villa Serena infettati 26 ospiti e 9 operatori 

Focolaio nella struttura di via Fago, dove nella seconda ondata c’erano stati solo un paio di casi. La direttrice dell’Assb: «L’infezione è partita da alcuni operatori positivi; anziani asintomatici o con pochi sintomi»



BOLZANO. Proprio adesso, che grazie al vaccino si vedeva la luce in fondo al tunnel, è scoppiato un focolaio a Villa Serena: 26 i positivi tra gli ospiti (sono complessivamente una settantina) e 9 tra gli operatori. Un incubo per gli anziani, i loro familiari e per chi nella struttura di via Fago ci lavora.

Preoccupata Liliana Di Fede, direttrice di Assb che gestisce le case di riposo comunali: «Durante la prima ondata a Villa Serena c’erano stati solo alcuni casi; ancora meglio nella seconda: due casi positivi non collegati tra gli ospiti.

Tre settimana fa, è stata somministrata la prima dose di vaccino alla quasi totalità degli anziani - ad eccezione di chi è già stato positivo - e all’80% degli operatori. Giovedì chi non è positivo ovviamente, farà la seconda dose. Pensavamo, o meglio speravamo, che il peggio fosse ormai alle spalle, purtroppo non è così. Di buono c’è che la stragrande maggioranza sia degli ospiti che degli operatori è asintomatica o ha pochi sintomi. Abbiamo creato un piano ad hoc per gli anziani positivi. Chi invece ha sintomi importanti è stato trasferito nelle case di cura».

La seconda ondata

Ricordiamo che, nella seconda ondata, in tre delle quattro case di riposo gestite da Assb si sono registrati complessivamente 51 decessi: 42 a Don Bosco, 8 a Villa Europa, 1 a Villa Armonia; zero proprio a Villa Serena che adesso si trova a fare i conti con un focolaio. «Sono state adottate tutte le misure - assicura Di Fede - per cercare di contenere la diffusione del virus».

La nuova emergenza arriva nel momento in cui le altre tre case di riposo - Don Bosco, Villa Europa e Villa Armonia - sono diventate da poco Covid free e qualcuno aveva cominciato a riaprire alle visite dei parenti. Non però Villa Serena.

La commissione d’inchiesta

Solo pochi giorni fa i capigruppo in consiglio di Oltre (Gabriele Giovannetti), Lega (Gabriele Repetto), Fratelli d’Italia (Marco Galateo) e Team K (Thomas Brancaglion), sollecitati da numerosi parenti dei deceduti della casa di riposo Don Bosco, hanno chiesto una commissione di inchiesta municipale, non tanto per condurre la caccia alle streghe, hanno spiegato, «bensì per individuare eventuali responsabilità amministrative, ma soprattutto capire cosa possa essere accaduto nella struttura di via Milano e poter eventualmente correre ai ripari, perché il tutto non abbia a ripetersi in futuro». 

Alla richiesta l’assessore Juri Andriollo ha risposto parlando di strumentalizzazione: «In questi mesi nelle case di riposo si è fatto di tutto e di più. A cominciare dagli operatori che hanno messo in pericolo la loro vita». A.M.

 













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