A22, sciolti gli ultimi nodi «Manca solo la firma» 

Il Cipe ha approvato ieri lo schema di Accordo per la concessione in house Kompatscher: «Sul presidente verrà chiesto il consenso ai soci locali»



BOLZANO. Sull’Autobrennero il compromesso sembra definito. «Ormai manca veramente solo la firma», esulta al telefono da Roma Arno Kompatscher. Il presidente provinciale ha partecipato ieri alla seduta del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), che ha approvato, come si legge nel sito, «lo schema di Accordo di cooperazione relativo all’affidamento della tratta autostradale A22 Brennero – Modena che prevede investimenti per 4,14 miliardi di euro nei trent’anni di durata della concessione (2019-2048)». Kompatscher riferisce di avere ottenuto ieri una serie di miglioramenti rispetto al testo su cui i soci locali si sono scontrati con il ministero delle Infrastrutture nelle scorse settimane. Resta un compromesso rispetto alla governance e non solo, ma la scommessa della gara sembra allontanarsi. Intanto ieri è arrivata la notizia che Walter Pardatscher lascerà nell’agosto 2019 il ruolo di amministratore delegato dell’Autobrennero per diventare direttore del potente consorzio melicolo Vog.

Negli ultimi giorni a complicare la situazione sulla concessione si era aggiunto il parere che l’Autorità di regolazione dei trasporti ha inviato al ministero sull’Accordo di cooperazione. Il parere dell’authority chiede di riscrivere parti importanti dell’accordo che lo Stato e i soci locali dovrebbero firmare. Tra i nodi, le tariffe e la finanziabilità di 800 milioni di opere previste sui territori, di cui 200 in Alto Adige e 200 in Trentino. Così Kompatscher: «Abbiamo sciolto molti nodi».

Al tavolo del Cipe ieri, tra gli altri, i ministri Tria, Salvini e Stefani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giorgetti. Il Cipe sancisce dunque l’accordo per la gestione di A22 attraverso BrennerCorridor spa, la società costituita da 16 enti pubblici che hanno sede lungo il percorso dell’Autobrennero. Kompatscher ha partecipato ieri come rappresentante dei soci locali. «La strada che ha portato alla decisione del Cipe», riferisce Kompatscher, «è cominciata con il protocollo di intesa siglato con l’allora ministro Delrio. Grazie all’importante successo ottenuto oggi (ieri, ndr), l’accordo definitivo per la gestione pubblica di A22 è maturo per la firma». L’ultimo scoglio si è presentato alla vigilia con 200 milioni di utili non investiti che per legge dovrebbero andare allo Stato. «Contestiamo quella cifra. Abbiamo ottenuto che nell’accordo venga scritto che si farà una verifica sui calcoli e che gli eventuali utili restituiti allo Stato tornino alla società per investimenti». Sulla governance Kompatscher ha strappato la procedura del consenso degli enti locali sul nome del presidente del comitato di sorveglianza, che sarà di nomina statale. Resta il principio (sgradito agli enti locali) del voto di favore del presidente (nelle decisioni a maggioranza dovrà esserci il voto a favore del presidente). Sugli 800 milioni di investimenti (sui complessivi 4,1 miliardi) la contestazione di Authority e ministero riguardava il calcolo della tariffa che dovrebbe finanziare anche quelle opere. «Nell’accordo abbiamo inserito il criterio della “bancabilità”, annuncia Kompatscher, «significa che le tariffe verranno messe alla prova del mercato, cioè dei finanziatori bancari». (fr.g.)

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