scuola

Abusava dei buoni pasto, sospesa una docente altoatesina

Ha mangiato 54 volte a pranzo ma ne aveva diritto solo se faceva il tempo pieno. La professoressa è stata segnalata dopo una serie di controlli a campione



BOLZANO. Sperava di farla franca, le è andata male. Anche perché utilizzare i buoni pasto nei giorni in cui non se ne ha diritto, visto che si lavora soltanto al mattino o soltanto al pomeriggio, un paio di volte magari può anche scapparci, ma non certo per 54 volte in un solo anno scolastico: è come mangiare gratis o quasi per ben undici settimane lavorative di fila. E così, una docente altoatesina è stata sospesa per tre giorni, senza stipendio e senza contributi, e inoltre per un anno non avrà più diritto ai buoni pasto. È accaduto ad una professoressa dell’intendenza scolastica tedesca in servizio a Brunico, la quale ha candidamente ammesso di avere fatto lo steso l’anno precedente, quando era in servizio a Vipiteno. Si è anche stupita, la docente, perché visto l’elevato numero di utilizzi non consentiti nessuno se ne fosse accorto. È accaduto nell’anno scolastico 2015/16, durante il quale l’intendenza scolastica tedesca, direttamente o per l’interposta persona dei vari presidi, per i più svariati motivi ha elevato diversi provvedimenti discipinari: sei ammonizioni scritte, tre richiami e una sospensione da parte dei presidi, più due sospensioni rispettivamente di 11 e 14 giorni da parte dell’intendenza. Dati per l’anno 2016/17 ancora non ne esistono. Al momento, anche l’intendenza scolastica italiana non dispone di dati al riguardo. I controlli, fanno notare dall’intendenza, spettano alla ripartizione personale della Provincia e non agli uffici scolastici.

Ma torniamo al caso specifico: il danno per le casse pubbliche, in sé, economicamente non è pesante. Un buon pasto consiste infatti in un abbuono di 4,75 euro al giorno, saliti di recente a 4,80, cui il dipendente deve aggiungere 1,70 euro. Il tutto ovviamente nei locali convenzionati. Insomma, in totale si tratta di poco più di 250 euro. È però ovviamente il principio a contare. Pare che la docente, colta in fallo, si sia lamentata di non essere stata bloccata prima, visto l’elevato numero di sforamenti. Anche l’anno precedente, a Vipiteno, nessuno disse niente, pare abbia affermato. Siccome nessuno le aveva detto niente, riteneva di essere nel giusto. Epperò, i dirigenti scolastici devono per legge effettuare controlli a campione su almeno il sei percento del loro personale docente. In questo caso, il dirigente ha fatto notare che tutti gli insegnanti erano stati edotti: puoi usare il buono pasto solo se anche al pomeriggio hai da fare a scuola: rientri, lezioni, consigli di classe eccetera. Ha destato forte impressione, negli ambienti scolastici, questa sospensione, anche se assai breve. Epperò, pare che al dirigente non rimanessero spazi di manovra.













Altre notizie

Attualità