PROCESSO D’APPELLO

Abusavano delle figlie Lieve riduzione di pena

BOLZANO. Lieve riduzione di pena ma piena conferma del teorema accusatorio. E’ la decisione presa ieri sera dalla Corte d’appello a conclusione del processo di secondo grado a carico dell’insegnante...



BOLZANO. Lieve riduzione di pena ma piena conferma del teorema accusatorio. E’ la decisione presa ieri sera dalla Corte d’appello a conclusione del processo di secondo grado a carico dell’insegnante altoatesino e della moglie condannati per presunti abusi sessuali e maltrattamenti nei confronti di due loro figlie, oggi maggiorenni ma all’epoca dei fatti bambine. L'uomo ha sempre negato ogni addebito.

In primo grado era stato condannato a 10 anni di reclusione. Ieri sera la pena è stata ridotta a 9 anni e 4 mesi. La moglie, che è accusata di aver coperto l'azione del marito, era stata condannata dal tribunale a 5 anni. i giudici della Corte d’appello le hanno ridotto la pena a 4 anni e 9 mesi.

La difesa, sostenuta dall’avvocato Nicola Nettis, non è riuscita ad ottenere dalla Corte una nuova perizia sulla attendibilità delle due ragazze che sarebbero state violentate dal padre per anni, con la madre testimone impotente di quanto accadeva tra le mura domestiche. In sostanza i due genitori sono stati condannati proprio sulla base del racconto reso dalla due figlie che però, secondo la difesa, non potrebbero essere ritenute credibili a seguito di un rilevante deficit intellettivo che avrebbe dovuto imporre una cautela nella verifica della testimonianza diretta.

Nonostante una consulenza di parte corposa che la difesa ha affidato al professor Giuseppe Sartori dell'Università di Padova, la Corte non ha ritenuto necessario ordinare una nuova perizia sulla attendibilità delle due ragazze. Proprio su questo punto la difesa si prepara all’ultima battaglia in Cassazione sottolineando presunti gravi errori metodologici commessi in occasione della verifica psicologica sulle ragazze.(ma.be.)

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