Accoltellò il figlio alla fermata del bus Subito a processo

A giudizio con rito immediato, l’accusa è di tentato omicidio Il fatto era accaduto a Brunico nell’aprile scorso


di Mario Bertoldi


BRUNICO. Era stato anche diffidato di avvicinarsi ai familiari con cui aveva da troppo tempo un rapporto conflittuale. In realtà nell’aprile scorso decise di incontrare il figlio di cui conosceva le abitudini sapendo che avrebbe atteso l’autobus a Brunico per far ritorno a casa dopo il lavoro. Una volta a tu per tu con il ragazzo (che ha 17 anni) , iniziò ad insultarlo aumentando la violenza verbale sino ad arrivare al punto di estrarre un coltello di tasca e di colpire il giovane con un fendente e tanta rabbia. Questo padre-padrone di origini albanesi domiciliato in val Pusteria , è ora stato citato direttamente a giudizio con rito immediato su richiesta del sostituto procuratore Giancarlo Bramante che ha condotto l’indagine. L’uomo deve rispondere di tentato omicidio aggravato ed attenderà il processo in carcere per effetto della custodia cautelare disposta dal giudice delle indagini preliminari. Le ferite riportate dal ragazzo (al torace e nei pressi di un rene) furono gravi.L’imputato è considerato pericoloso nei confronti dei propri familiari con i quali continua a dimostrare astio e rancore per un rapporto diventato via via sempre più conflittuale. Anche per questo è molto probabile che l’imputato dovrà rassegnarsi ad attenere il processo per tentato omicidio in carcere. La prima udienza è stata fissata per il 26 settembre. L’imputazione, come detto, è di tentato omicidio, aggravato dall’uso del coltello e dall’aver agito nei confronti di un discendente diretto. A livello processuale la posizione dell’uomo è piuttosto pesante anche perchè il tentato omicidio è avvenuto a conclusione di una serie di gravi rapporti conflittuali con i familiari che avevano già provocato l’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura. L’uomo infatti rimediò una denuncia per stalking e lesioni personali ma non fu sufficiente, a quanto pare, per indurlo ad un comportamento più consono nei confronti dei propri familiari.

Il primo accusatore dell’uomo sarà proprio il ragazzo che raccontò di essere stato colpito dal padre per ben tre volte con un piccolo coltello serramanico.

Subito dopo l’episodio fu lo stesso diciassettenne a raccontare di essere stato raggiunto alla fermata dell’autobus dal padre e di essere stato dapprima insultato e poi colpito tre volte. Circostanza pienamente confermata anche da alcuni testimoni oculari che raccontarono ai carabinieri di aver notato i due litigare animatamente alla fermata del bus prima della decisione dell’uomo di passare alle vie di fatto nei confronti del ragazzo. ll padre aveva poi cercato di difendersi accusando il figlio di aver impugnato per primo il coltellino e di averlo poi ferito nel tentativo di disarmarlo. Circostanza completamente smentita dalla ricostruzione dei fatti (con l’ausilio anche delle analisi scientifiche) effettuata dai carabinieri che avrebbe pienamente confermato il racconto reso agli inquirenti dal diciassettenne ferito.

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