Accoltella il figlio alla fermata del bus

Brunico, ferite serie per il ragazzo di 17 anni colpito dal padre che ora è in arresto con l’accusa di tentato omicidio


di Susanna Petrone


BRUNICO. «Quando sono uscito dal lavoro mi sono recato come sempre in stazione per prendere il treno e tornare a casa. Poi ho incontrato mio padre che ha iniziato a insultarmi. All’improvviso ha tirato fuori dalla tasca un coltellino e mi ha colpito». Queste sono le prime dichiarazioni del 17enne accoltellato dal padre giovedì pomeriggio a Brunico.

La drammatica aggressione è avvenuta verso le 15 del pomeriggio. Il padre della vittima è stato arrestato dai carabinieri. Deve rispondere di tentato omicidio. Si trova in carcere a Trento. Il genitore, però, ha raccontato un’altra versione dei fatti. Ha detto di aver incontrato il figlio per caso a Brunico e di essersi solo difeso. Sempre secondo il padre, infatti, sarebbe stato il figlio a tirare fuori dalla tasca un coltellino svizzero, tentando di colpirlo. Lui a sua volta avrebbe afferrato il giovane ad un braccio, prendendogli l’arma e colpendolo tre volte: due colpi al torace e uno vicino a un rene.

Dietro all’inaudita rabbia, però, c’è una storia familiare drammatica, fatta di anni e anni di tensioni. La madre del minorenne si sarebbe separata dal marito diversi mesi fa, a causa delle botte e degli insulti continui. Una volta presa la decisione di andarsene, portando con sé il figlio, l’uomo avrebbe iniziato a perseguitare prima l’ex moglie e poi anche il ragazzo.

Il genitore, infatti, è stato più volte denunciato per stalking, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Lo stesso diciassettenne ha confermato le accuse mosse dalla madre. Giovedì pomeriggio, dunque, il padre non si sarebbe trovato per caso in stazione (vive in Alta Pusteria), ma - sempre secondo il figlio - lo avrebbe aspettato, sapendo che a quell’ora prendeva il treno per tornare a casa (il minorenne vive in val d’Isarco). Alcuni testimoni oculari hanno raccontato agli uomini dell’Arma di aver visto i due litigare in modo animato vicino a una fermata dell’autobus.

Una cosa è certa: il padre, con in mano il coltellino svizzero, ha colpito per ben tre volte il figlio. È stato arrestato poco dopo dai carabinieri. «Quell’uomo è stato denunciato già più volte dall’ex moglie per stalking. Inoltre, la Procura ha aperto dei procedimenti penali contro di lui per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Ha minacciato il figlio più volte. Giovedì è passato all’azione», spiegano i legali del ragazzo, gli avvocati bolzanini Nicola Nettis e Corrado Faes. E aggiungono: «Daremo l’incarico ad un perito, che dovrà accertare la tipologia delle lesioni per capire se il padre ha colpito il figlio in punti pericolosi. C’è preoccupazione per un rene, sfiorato dalla lama. Se avesse lesionato in modo marcato l’organo potrebbe perderne l’uso. Allo stato attuale è ricoverato in rianimazione a Bolzano». Nei prossimi giorni il giudice delle indagini preliminari sentirà il genitore.

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