Ambiente

Acqua potabile, la rete di Bolzano perde 3,5 milioni di metri cubi l’anno 

A causa delle tubature vetuste se ne va in fumo il 29,2% delle quantità distribuite dall’acquedotto. Seab anche nel 2022 ha avviato lavori, ma a causa della scarsità di fondi molti interventi sono stati più volte rinviati



BOLZANO. Se qualcuno per caso pensasse che a Bolzano la rete idrica funzioni meglio che non nel resto d’Italia, ora dovrà proprio ricredersi. 

Ogni anno, a causa di perdite e tubazioni vetuste, in città vanno persi 3,5 milioni di metri cubi di acqua potabile. Che tradotto in litri fa 3,5 miliardi. Una mostruosità, che corrisponde quasi al 30% dell’acqua potabile distribuita dai serbatoi municipali. 

Un dato preoccupante, allarmante, in questo momento storico in cui anche il sinora fortunato Alto Adige ha scoperto che esistono siccità e carenza idrica. 

A fornire i dati è Seab, in risposta a un’interrogazione presentata dal consigliere comunale dei Verdi Rudi Benedikter, che ora chiede al Comune di prendere coscienza della questione e di elaborare, senza indugi, un piano emergenziale di intervento.

Benedikter - per un paio di mandati - ha fatto parte del cda di Seab e quindi conosce da tempo la situazione della rete idrica cittadina. Vista l’eccezionale ondata di siccità che ha colpito anche l’Alto Adige, con l’introduzione anche da noi dello stato di emergenza idrica, il consigliere dei Verdi ha voluto conoscere la situazione in dettaglio. E così, a Seab ha semplicemente chiesto: attualmente, a Bolzano, quanta acqua potabile va persa in un anno? Le perdite annue - risponde l’ingegner Stefano Sacchi, direttore tecnico di Seab - attualmente si attestano al 29,2% dell'acqua potabile distribuita dai serbatoi al servizio della città; ciò significa una perdita annuale di circa 3,5 milioni di metri cubi. 

Benedikter ha poi chiesto quali siano le azioni intraprese per risolvere. Ossia: quali investimenti sono previsti nel 2022 per il rinnovamento delle canalizzazioni dell'acqua potabile? Nel 2022, risponde Seab, sono stati avviati lavori: in via Fago, nel tratto compreso fra piazza Gries e via Principe Eugenio; in via Novacella fra i civici 3 e 7; in via Castel Flavon ai civici 5 e 6; in via castel Weinegg dall'incrocio con via San Vigilio fino al civico 9; in via Capri nel tratto compreso fra i civici 14 e 16. Oltre alla sostituzione delle tubature, chiarisce Sacchi, vengono comunque effettuati altri interventi puntuali di risanamento, a seguito di controlli programmati per la ricerca perdite.

A causa della carenza di denaro in cassa - Benedikter ne era al corrente - si è stati costretti a rinviare diversi interventi. La mancata effettuazione dei lavori, però, ovviamente cagiona delle ulteriori perdite annue di acqua potabile. Seab ammette: a causa della scarsità di mezzi finanziari, sono già stati rinviati, più volte, lavori in via Riva del Garda, in vicolo Gumer (ossia accanto al municipio), in vicolo Mareccio, nel tratto compreso tra il sottopasso pedonale di Cardano e la centrale idroelettrica sempre di Cardano. 

È però difficile stimare quante perdite si potrebbero evitare nel caso in cui i lavori venissero eseguiti, sostiene l’ingegner Sacchi.

Benedikter ha inoltre chiesto a quanto assommino i costi elettrici per mettere in funzione le pompe dell’acqua potabile. Nel 2022, risponde Seab, le previsioni parlano di un costo di 1.588.000 euro. Ma quanta energia viene consumata inutilmente per pompare l'acqua che poi va persa? In questo caso la stima è semplice da fare: il 29,2% dei costi energetici totali, ossia 464 mila euro. Quasi mezzo milione...

Il Pnrr ha messo a disposizione a livello nazionale 900 milioni di euro per la riqualificazione delle reti idriche potabili. Come mai Bolzano finora non ha ricevuto finanziamenti, come accaduto invece in altre città italiane? Seab, si viene a sapere dalla risposta a Benedikter, sta incaricando una società esterna di predisporre gli atti per la partecipazione alla gara per i fondi pubblici.

Benedikter si dice scioccato: «Che i dati siano allarmanti è dire poco. Che ci fossero delle lacune nella rete era noto da anni e non certo dall’altro ieri, ma nella situazione attuale avere simili perdite è preoccupante». Il Comune, sostiene il consigliere, «non s’è reso conto di quanto minacciosa e imminente fosse la possibile, probabile crisi idrica che ora stiamo vivendo». Ci sono stati dei ritardi, attacca, «ma adesso il problema va affrontato, costi quel che costi. Si deve mettere in piedi un piano emergenziale, che non subisca rallentamenti per eventuali costi maggiori. Deve essere la priorità assoluta del Comune e di Seab. Ci si impegni da subito per la sistematica riparazione e riqualificazione della rete idrica cittadina». DA.PA.













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