Addio Scelta civica, il movimento ha chiuso

Dimissioni del coordinatore Casolari: «Il progetto è fallito, proseguiamo come liste comunali»



BOLZANO. I maligni dall’inizio l’hanno chiamata «Sciolta civica». La profezia scortese si è avverata. Scelta civica in Alto Adige si è dissolta, auto-disintegrata, più ancora che a livello nazionale. Il movimento non esiste più. Era entrato in immersione dopo il flop delle elezioni provinciali (1,6 per cento) e poco prima delle elezioni europee è arrivata l’ufficialità, quando si è dimesso il coordinatore Andrea Casolari. Il resto del coordinamento lo ha seguito, sia pure senza atti formali. «D’altronde ci eravamo chiamati Scelta civica per l’Alto Adige, non siamo mai stati una filiale locale del movimento nazionale», ricorda Casolari. Archiviata Scelta civica, sottolineano Casolari e Alberto Stenico, «resta ciò da cui eravamo partiti, ovvero la rete delle liste civiche territoriali».

Aggiunge Stenico: «A Bolzano il Forum democratico prosegue con la sua attività politico-culturale». La Civica per Merano si sta già organizzando per le elezioni comunali. Dopo il buon risultato del 6,5% alle elezioni politiche, Scelta civica altoatesina si era presentata fiduciosa alle provinciali, con una lista ricca che prometteva la novità e allo stesso tempo schierava politici di ieri e dell’altro ieri, come Dario Stablum e Giovanni Benussi. Casolari ammette: «Se il progetto deve ripartire, dovrà farlo con persone totalmente nuove. Credevo nel progetto di un movimento territoriale non ideologico. Ci credo ancora, ma i numeri non ci hanno dato ragione». Casolari resta vicino a Lorenzo Dellai, oggi Popolari per l’Italia. I gossip ipotizzano un avvicinamento di Casolari e del suo gruppo al Pd, ma l’assessore meranese replica: «Non entreremo nel Pd. Litigano anche quando vincono: come può essere attrattivo un partito simile? Siamo più che disponibili invece come liste civiche a parlare con il Pd per le elezioni comunali, da Merano a Bressanone a Bolzano». Meno diplomatico il giudizio di Nadia Mazzardis, che se n’era andata poco dopo le provinciali: «Dicevano che non capisco niente di politica, invece avevo capito tutto, anche i motivi che avrebbero determinato la nostra sconfitta, a partire dallo schieramento di nomi già molto spesi e la penalizzazione di chi nuovo lo era davvero. Di base, è un errore pensare che mettere insieme sinistra e destra sia una novità». Pino Bellomo, che faceva parte del coordinamento, nel frattempo è diventato coordinatore provinciale del Nuovo Centrodestra.

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