«Al 25 aprile partecipi anche la destra»

L’invito del sindaco di Bolzano Spagnolli: è la festa di tutti gli italiani. Il Pdl: ci saremo, ma voi venite a ricordare le Foibe. Unitalia: rito vecchio


di Marco Rizza


BOLZANO. Un 25 aprile «bipartisan», con manifestazioni ufficiali partecipate sia dalle forze politiche di centrosinistra che da quelle di centrodestra. L’auspicio è stato espresso ieri dal sindaco Luigi Spagnolli: «Il 25 aprile è una festa nazionale perché tutta l’Italia è stata liberata dai nazifascisti - ha detto -, non è la festa di una parte. I partiti di oggi non sono quelli di allora. Sarebbe bello se domani (oggi per chi legge, ndr) agli eventi partecipassero anche i rappresentanti politici dei partiti dell’opposizione, che magari in questi anni se ne sono chiamati fuori pensando che ci siano altre forze politiche più vicine a questa celebrazione. Non è così». E all’obiezione che spesso il centrodestra ha criticato la presenza di bandiere dei partiti di sinistra il 25 aprile, Spagnolli risponde: «Ognuno può portare le sue bandiere».

Il Pdl ci sarà, dice il capogruppo Paolo Bertolucci: «Le parole del sindaco sono giuste, certo sarebbe bello se non ci fossero feste più feste delle altre. Il 10 febbraio si ricordano le Foibe e non mi sembra ci sia questa grande partecipazione da parte della sinistra». Secco no invece da parte di Unitalia: «Sono celebrazioni stantie, un rito anacronistico nel quale si ripetono slogan vecchi e ormai lontani. Infatti ai giovani non interessa. Si faccia un passo avanti. Noi abbiamo proposto di unificare il 25 aprile al 2 giugno: si festeggerebbe così la Repubblica, e si risparmierebbe».

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