Al bando tutti i botti, troppo inquinanti: meglio il laser show

Ecco la proposta di Bressanone per eliminare le polemiche di capodanno. Pattis: «Niente fuochi d’artificio, ma spettacoli di luce»


di Fabio De Villa


BRESSANONE. Uno spettacolo innovativo e nel contempo economico e volto a tutelare l'ambiente e gli animali, ma anche gli stessi cittadini. Si potrebbe risolvere in un colpo solo la grande polemica legata ai fuochi d'artificio sparati nella notte di San Silvestro che da anni sta imperversando nella città vescovile.

Stiamo parlando di un “Laser show” che avrebbe molteplici vantaggi per la città e si potrebbe organizzare direttamente nella centralissima piazza Duomo, tutelando animali e ambiente. Si tratta di un’assoluta novità per l’Alto Adige e che funziona molto bene nelle città americane e nelle grandi capitali europee dove i fuochi d'artificio sono stati aboliti da un pezzo. In questo modo infatti, la festa del prossimo capodanno potrebbe svolgersi per la prima volta in modo ecologico nell’ambito del progetto “Green Events”.

Il Comune di Bressanone, come è noto, si è piazzato di recente al terzo posto come organizzatore di eventi compatibili con l’ambiente e sarebbe un ottimo esempio per tutti in un futuro prossimo. «In questo modo, la nostra città potrebbe presentarsi di nuovo come città ecologica modello e giocare un ruolo pilota nello svolgimento di una festa a San Silvestro basata sulla sostenibilità ambientale – spiega l'ideatore del progetto, Franz Pattis, dell'iniziativa per una Bressanone più vivibile – Così facendo, gli abitanti di Bressanone non dovrebbero più vivere per tante ore sotto una nuvola di sostanze nocive che si forma dalle emissioni dello spettacolo pirotecnico. Come è noto il Giardino Vescovile verrà messo a disposizione dei cittadini come luogo naturale e incontaminato. L’uso per decenni come meleto e con il conseguente trattamento chimico antiparassitario, ha sicuramente avuto un impatto negativo per il suolo. A questo si aggiungono i residui dei tanti fuochi d’artificio sparati nel giardino in forma di metalli pesanti. Tubetti di plastica contenente della polvere bianca ed altro materiale sono stati sparsi anche quest’anno su tutto il giardino. Noi non vogliamo che questo sia ridotto ad una discarica di rifiuti tossici. Lo sparo di un fuoco d’artificio in quel luogo non è assolutamente più compatibile con la futura riqualificazione come zona ricreativa. A tutto questo va aggiunto il pericolo per i due cigli reali che popolano il laghetto del Palazzo Vescovile e quello legato ad incendi dovuti ai residui dei fuochi sparati. Per tutte queste ragioni, chiedo alla Diocesi Bolzano-Bressanone, come proprietaria del Giardino Vescovile, all’amministrazione del Palazzo Vescovile e al Comune di Bressanone, come affittuario, di non mettere più a disposizione in futuro quest’areale per lo sparo di un fuoco d’artificio».Tutto questosi potrebbe aggiungere, anche per rispetto del vescovo emerito Karl Golser, gravemente ammalato, il quale vive nell’edificio che si affaccia direttamente sul fossato del Palazzo Vescovile.

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