BRUNICO. Nel quadro delle iniziative dedicate alla qualità dell'alimentazione e del buon bere ed ai suoi diversi approfondimenti che ormai da tempo contraddistinguono la bottiglieria Harpf di Brunico, Lukas Harpf, titolare del locale di via Centrale, ha proposto qualche sera fa un'interessante viaggio alla scoperta della birra artigianale italiana, coadiuvato nel suo impegno dal birraio varesino Agostino Arioli, il fondatore del Birrificio Italiano, che si avvia ormai a compiere il suo diciottesimo anno di vita e che è diventato uno dei riferimenti assoluti per i birrai artigianali italiani, sia per la competenza e l'amore per la birra che sono proprie di Agostino Arioli, sia per la fantasia e le soluzioni tecniche con cui egli è stato ed è tuttora capace di arricchire la sua produzione.

In tema di birra artigianale, il credo di Agostino Arioli si riassume in poche righe e in poche parole, poche ma significative e ad effetto come il migliore degli slogan: fatele forti o leggere, chiare, ambrate o scure, amare o dolci, complesse o semplici purchè non siano mai banali. Su queste poche parole, attorno alle quali chi ha assistito alla serata si è però reso conto di persona di quante e quali sfumatore e variazioni sul tema possano nascondere e di quanta abilità e conoscenza del prodotto e soprattutto dei suoi ingredienti esse richiedano, si è sviluppata negli anni tutta l'attività del Birrificio Italiano che, grazie anche ai successi ed ai riconoscimenti internazionali ottenuti, sta anche indirizzando l'intero mercato, in costante ascesa, dei birrifici artigianali italiani che contrappongono qualità, freschezza e fantasia agli standard dei colossi del settore.

Un mercato, secondo Arioli, destinato a diventare sempre più esigente e selettivo, anche grazie all'avvicinarsi di un sempre maggior pubblico al gusto di una conoscenza approfondita e critica di ciò che si beve. Anche grazie a serate ed iniziative come quella di Brunico. (adp)